“ALI’ DAGLI OCCHI AZZURRI”
(Ed. Garzanti)

 

Nel suo ricercatissimo e prezioso testo del 1950/1965 “Alì dagli occhi azzurri” (Garzanti, Milano, 520 pp.) Pier Paolo Pasolini diede alle stampe una ghiotta serie di sceneggiature in bozza, ma anche quelle definitive di Accattone, Mamma Roma e la Ricotta. Per trovare però il fantomatico Alì del titolo consigliamo di leggere la Profezia, un poemetto di sei pagine, che sono sei strazianti croci, dedicato a Sartre e assolutamente profetico di quanto sta avvenendo da alcuni anni tra l’Africa e l’Italia.

Per venire ai nèi del libro, oltre ai perché – poiché – benché – né eccetera sempre tassativamente con l’accento grave, segnaliamo a pagina 27 una locuzione ch’è diventata addirittura un’allocuzione: “… il sole batte nel punto dove un’allocuzione dice non essere solito farlo …”.

A pagina 170 incontriamo “quattro cadaveri di morti” (…)

Tra le pagine 260 e 261 rileviamo un’incongruenza: “Accattone stava piangendo a calde lacrime. E piangendo si piegava sul Napoletano, come su un vecchio amico.” Ma subito dopo: “Il Napoletano, contagiato, era anche lui vivamente commosso, si alzò dalla sua sedia e andò barcollando accanto a Accattone, abbracciandolo e consolandolo”.

Infine, nella Ricotta, dove si rappresenta la Crocifissione su un Golgota di Cinecittà o dintorni, il Ladrone Malvagio diventa a tratti il Bandito Malvagio. (?)

M.M.

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