KURT WALLANDER INDECISO E ZOPPICANTE

 

Nella prima inchiesta del suo incertissimo commissario, “Assassino senza volto” (1991, poi Marsilio 2001 e 2008, pagg. 366), Henning Mankell, con l’assistenza del traduttore Giorgio Puleo, colleziona una serie di stranezze sorprendenti, che andiamo puntualmente a sbertucciare:

a pag. 51 “… la loro infanzia era stata permeata dall’odore gravido della trementina”. Greve!

a pag. 68 un’indelicatezza investigativa: “La donna è morta ieri sera”, ma glielo sta comunicando ai trentennali vicini di casa che hanno praticamente assistito allo scempio, e quindi per loro ‘la donna’ è Maria o la vostra vicina, come minimo!

a pag. 364 si trova una cosa analoga, quando un impacciato Wallander incassa l’accettazione di Anette Brolin (sempre nome e cognome con gli autori svedesi!) ad “accompagnarlo a fare visita al padre di Wallander.” Proprio il suo di lui!

a pag. 75 Wallander “Non poche volte era stato testimone di un tipo di violenza inaudita”, e quante volte bisogna udirla perché smetta di esserlo?!

a pag. 83 una veniale confusione di periodi, tra dieci o undici o giù di lì anni.

a pag. 227 è finalmente bandita l’indeterminatezza: “… con la determinazione di chi ha deciso di raggiungere un determinato luogo al più presto”. Forza allora!

a pag. 294 la cantonata più madornale: Wallander specifica che “per il momento” non ha avuto modo di sentire parlare a sufficienza l’indiziato per riconoscerne la voce ed essere sicuro della sua colpevolezza. Peccato che il suddetto sia morto a pagina 268, dopo breve inseguimento automobilistico messo in atto appunto da Wallander!

Per venire all’indecisione e alla timidezza dell’eroe, si incontrano tutta una serie di sue ammissioni a riguardo, tanto che ci si stupisce quando, a pag. 241, finalmente dichiara: “Non me ne frega niente. Ho tre omicidi tra le mani. e qualcuno me ne ha promesso un quarto. Ed è mia ferma intenzione non permettere che accada”. Ohibò!

Invece per quanto riguarda la zoppìa, vi sono undici accenni al problema che per un po’ assilla Wallander (il quale oltre tutto pare specializzato a battere la fronte, per ben quattro volte) e poi il suo collaboratore Rydberg, evolvendosi poi in un cancro alla prostata.

Ma bisogna accennare ancora a un’incongruenza tra le pagine 136 e 161: “L’ustione al braccio gli provocava un dolore costante e il sangue appiccicaticcio sulla coscia gli provocava un prurito tremendo”. Ma poi: “Il bernoccolo sulla fronte stava scomparendo così come il prurito al braccio ustionato”.
Povero Wallander: tutto che prude!

M.M.

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