IL DETECTIVE WAITS IN ATTESA DI CORREZIONI

Joseph Knobb-Knox, al suo debutto noir in Einaudi con “La lunga notte del detective Waits” (2018, 418 pp.), architetta una storia alla Philip Marlowe ambientata in una truce Manchester contemporanea, compiendo qualche errore da condividere col traduttore Alfredo Colitto.

Alle pagine 22 e 44 gli è sfuggita una ripetizione: “… disse, con l’accento scozzese che gli trasformava la voce in un ringhio basso.” e “La sua voce era un ringhio basso con un leggero accento scozzese.”

A pag. 194 si trova un’improprietà logico-linguistica: “Ventitre (sic) sono in forza da abbastanza tempo da poter essere l’uomo che cerchiamo”.

A pag. 172 “Carver lo afferrò per le spalle e gli diede una testata in faccia”. Poi però a pag. 200 lo stesso: “… non va in giro a malmenare le persone. Non ne ha bisogno”.

Durante buona parte del libro un personaggio viene chiamato alternativamente Neil e/o Neal, anche nella stessa pagina.

A pag. 232 “… c’era un nastro della polizia che diceva ‘Non attraversare’”.
No trespassing va tradotto ‘Non oltrepassare’.

A pag. 317 ‘un cerchio intorno alla foto, con una biro blu’ diventa subito ‘Il circolo intorno alla foto’.

A pag. 361 “Il pallido sole invernale filtrava appena da dietro le tende”, ma siamo solo all’inizio di dicembre.

Infine a pag. 362 “La gamba destra era chiusa in un’ingessatura quasi satirica.” Comica?

M.M.

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