Poesiola consapevole
I volti tornano su altri volti,
le generazioni di discenti
si susseguono
replicandosi
a volte anche nei cognomi,
e tu non sai
se sia nostalgia
o saturazione
del caso del luogo
del momento
…
“Mboote 87/07”
Cazzo, son vent’anni
che ti sei buttato dal ponte
e Primo Levi per la tromba
delle scale ascensoriali
e la vecchia vicina di casa
nel canale dell’ENEL
…
c’era scirocco in quei giorni
…
Il mio bambino di un anno
adesso ne ha quasi ventuno
e il secondo
ne compie dieci esatti
questo sette di aprile
quel sette di aprile
…
Maurizio ha avuto un incidente
è caduto dal ponte
si è buttato dal ponte
…
Merda, avevi trent’anni.
2 aprile 2007
SASSI
(lirica petrosa)
Il viottolo s’impenna
verso il limite della cascina antica,
memorie di Leopardi e Montale
di pascoli e ontani
stimolano il verbo e il verso
qualcuno accende un falò
scellerato
e l’aria s’imbambagia di fumo
tossico ma aromatico
le due siepi di cipressi
pioppi italici e pinastri
menano il viandante
in su la cima
e andando nella mezz’ombra
s’auspica di non soccombere
al meriggio
bensì giungere al crepuscolo
spinta dalla necessità
di proprie cacce
la lucertola balza
nella grondaia di plastica
sorprendendo la quiete.
” Ferraù “
La mandria vitellina
s’è accampata sul prato aprìco
dopo esser transitata
evacuativa
sulla strada cittadina.
Ai piedi del pino post-natalizio
cresce la cicuta pre-socratica,
insieme a un maggiociondolo
pure lui fuori stagione
e fuori posto.
La coppia di colombacci
ha il suo da fare
a nutrire col rigurgito
i suoi due nidiacei
voraci e simmetrici.
Noi scontiamo il giorno
tra calci al pallone
e solitari di gruppo,
strappando le erbacce
o spiazzando zanzare.
15 agosto 2006
” Prim’agosto “
E i giorni passano così
inani e inanellati
come la cintura anni ’60 di Barbara Bach,
ma almeno quella serviva
a una causa nobile,
prima di Ringo Starr
e le cure disintossicanti…
Arrivano a intermittenza
brevi messaggi cifrati
dall’etere telefonico
per traghettarci dal torrido luglio
all’agosto stuporoso
e tenerci minimamente
desti o in ambascia.
Le scelte discografiche
cadono sistematiche
sulle date sopraccitate
e per sopravvivere
a questi sbuffi d’aria calda
è consigliabile percorrere
il marciapiede esposto a mezzanotte.
1 agosto 2006
“Gioco a nascondino col sole “
Gioco a nascondino col sole
che d’estate bara persino
coi punti cardinali
e te lo ritrovi che s’intrufola
da finestre sempre considerate a nord
mezzanotte, bacìo…
E’ tutto un equilibrio sottile
tra spiragli sapientemente ombreggianti,
avvolgibili da regolare
come ghigliottine alternative
e porte spalancate
su infide zanzariere.
La natura vegetale apprezza
ma ne soffre:
i frutti maturano in fretta
con lo scotto da pagare
delle fioriture accorciate
e i petali che s’accartocciano.
Insetti innumerevoli
e volatili indaffarati
incrocian traiettorie
ai rami della magnolia
con prospettive immediate
di miele e pulcini.
17 luglio 2006
” Un tremolio di lucertola “
Un tremolìo di lucertola
in fuga precipitosa,
quasi uno scodare da girino
fuor d’acqua;
mosconi importuni
e schizofrenici
si fissano un attimo a curiosare
poi decollano;
la cavalletta lascia avvicinare
fin oltre il limite di sicurezza
il mini-sauro affamato
e spicca il salto salvifico;
farfalle estemporanee
si posano su fiori tenui
nel loro peregrinare
danzante
*
occhi di sole
penetrano le frasche del glicine
ottenendo un effetto Renoir
alla Grenouillère.
La sabbia rappresa in prossimità della battigia
si frammenta a grosse scaglie
coll’affondare dei passi;
relitti-trofei inciampano l’incedere
e tocca chinarsi a raccoglierli
per arricchire la collezione filiale;
lanciate da mano esperta
bocce di plastica piene d’acqua
raggiungono il bersaglio
con precisione implacabile.
*
Un papavero in mezzo al prezzemolo
d’aprile
e nespoli frugibondi spogliati
intempestivamente
della propria ricchezza giallastra
(chissà se lasciate maturare
raggiungeranno succosità zuccherina ?).
Frattanto i pittosfori hanno inalberato
un fragrante gloria al Vaticano
e noi non facciamo altro
che infrattarci tra le fronde
a inalare beati
(in decenni ben distanti
capitavamo sempre fuori stagione…).
Sul sentiero alpestre
costellato di ginestre, euforbie e lentischi
la meraviglia è per i fichi nani
quasi giunti a maturazione
poco dopo pasquetta
(e alla svolta sotto cresta, tra breve,
apparirà il mare di sbieco !)!
” Sulla terrazza pompeiana “
Le cicale contendono ai volatili
l’aria pomeridiana e il campo uditivo,
fiori secchi di glicine per terra
avanzano a folate sospinti dalla brezza,
lenzuola bizzarre rifulgono ondeggiando
mentre il trenino a cremagliera
intraprende l’ascesa con un fischio da vaporetto
…
Fronde innumerevoli circondanol
lo spazio di osservazione
e fremono e schermano e rallegrano
con le giovani metcalfe salterine
che si preparano a trasformarsi
in insetti gregari mono-cerebrali,
come le pecore e gli sciami di pesci.
” Si attendono le ore serali “
La calendula trapiantata
ha ritirato su lo stelo prostrato
dando segno di vitalità invitta
(sue consorelle fanno fitti cuscini
qua e là nel podere);
sotto le palme del rabarbaro
stazionano circospette
ghiotte chiocciole parigine
che finiscono volando oltre muro
sopra la campsis strabocchevole;
insetti di vario lignaggio
visitano infiorescenze umili:
qualche solanacea, il finocchio montato,
la rucola selvatica;
giù in piazzetta
il platano mastodontico
sta perdendo la corteccia
a chiazze di puzzle
fragranti
Si attendono le ore serali
per irrigare prato e orto,
ma l’auspicio è per un acquazzone
non solo di parata.
11 luglio Bernabeu
Ai monti brevemente
per incombenze notarili
e spole in macchina su tornanti a cavatappi
si manifesta puntuale il codirosso
col suo svolazzo scopettante,
il ciclico cervo volante in verticale
è transitato per l’aere giorni fa
ronzante e fiero dei suoi palchi cornei
*
Il pomeriggio trascorre quieto
sotto la cappa a 36 gradi
senza scosse emotive che non siano
telefonate vane a intermittenza;
il pendio scosceso s’affoca di sterpi
possibili tane di serpi,
ma il venerando siliquastro
fa da sentinella impavida
*
Sei volte quattro anni fa
eravamo in trepida attesa
di vincere finalmente un mondiale
dopo quarantaquattro anni buchi
e adesso abbiamo già gioito del quarto
e continuiamo a rammaricarci pel quinto
che avrebbe poi soltanto sancito che siamo noi
gli dei del calcio !
In morte di Syd Barrett
13 luglio 2006
S’afferma il sole
nell’ora meridiana
dopo una promessa di velatura
fresca, mattutina;
e così siamo costretti
a rintanarci in stanze ombreggiate
dietro usci e finestre schermati,
mentre fuori imperversa
la luce accecante ribadita
dalle foglie magnolie.
Sui rami contorti e nascosti
la femmina del colombaccio
ritma il suo richiamo amoroso
roco e instancabile,
finché lui arriva irretito
a coccolarla un po’
prima del prossimo alterco
scandito da vigorosi colpi d’ala.
Qui nell’antro sonoro
il pazzo diamante sognante
modula ballate sommesse
della sua vita anteriore.