Le stranezze de “I SETTE PAZZI” di Roberto Arlt
(Ediz. SUR, Roma, 2015)


N
ella traduzione dall’argentino da parte di Luigi Pellisari per SUR (Roma 2012 e per questa ristampa 2015, pp. 230) del primo tomo dell’opera principale di Roberto Arlt uscita nel ’29, abbiamo trovato una serie di passi sorprendenti, nell’ambito della pazzia generalizzata dei personaggi.

A pagina 22 si legge: “… l’esplosione di una gran giornata di sole nella convessità di una conca di salnitro.”  Dipende dal punto di vista…

A pag. 82: “Ogni tanto faceva stridere i denti per dare sfogo ai nervi che gli scricchiolavano, arricchiti all’interno della sua carne che si abbandonava con la mollezza di una spugna alle onde di tenebre che il suo cervello defecava.” (sic!)

A pag. 184: “… si avvoltolavano i rami verdi del caprifoglio, carico di campanule viola e bianche” Qui da noi i fiorellini non certo a campanula sono bianchi e poi diventano gialli; in Inghilterra anche un po’ rosa, quelli esotici magari rossi, ma a campanule viola e bianche solo in Argentina!

Alle pagg. 220/1: “… lo avvolse in uno sguardo singolare, uno sguardo come un ventaglio che tagli obliquamente il corpo di un uomo dai piedi alla testa, raccogliendo in una tangente tutta la geometria interna della sua vita.”  Geometria non-euclidea, evidentemente.

A pag. 221: “… ignobili piatti d’umido che, quando venivano scoperti sul vassoio, gettavano per la strada flatulenze di peperoni e di grasso…” Prima ancora di essere mangiati e digeriti?

A pag. 251: “… e la sua ombra (…) veniva pestata sotto i suoi stessi piedi…” Come sempre!

A pag. 285: “La pioggia faceva funzionare nei canaletti il breve ingranaggio delle rane.” (?!)

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In appendice aggiungiamo altre due ‘stranezze’ reperite nel libro di racconti di Arlt “Scrittore fallito” (SUR, 2014, pp. 230), traduttore e curatore Raul Schenardi.

A pagina 145 si legge: “Nelle effemeridi patriottiche mi metterò un distintivo bianco e azzurro e mi schiererò lungo qualche viale, gomito a gomito con innumerevoli cretini, per assistere al passaggio dell’ultimo generale…” Supponiamo che le riviste militari siano state prese per riviste cartacee.

A pagina 196 un ‘nodo scorsoio’ viene definito ‘cappio scorrevole’: serve sempre per impiccarcisi!

M.M.

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