GL’INCIAMPI DI MORCHIO TRA GLI ULIVI

Il giallista ligure Bruno Morchio, nel suo Crèuza degli ulivi (Fratelli Frilli Editori 2005, poi vol. 25 de Il Giallo Italiano – Corriere della Sera 2014, pp. 360), si lascia un po’ prendere la mano dal suo amore per Genova e le attribuisce una latitudine tra il tropicale e l’equatoriale: alle pagine 87 e 111 il suo investigatore Bacci Pagano si lamenta del sole a picco. A fine agosto? A Genova?! Certo, è un modo di dire, ma astronomicamente il sole allo zenit lo si ha all’equinozio d’estate e solo al Tropico del Cancro, qui nell’emisfero nord…

Un’altra improprietà su cui l’Autore insiste sono il termine ragazza e giovane che tutti i personaggi utilizzano parlando della vittima, morta 37enne nel 2001.

Ultimo neo: a pagina 159 lo champagne viene tenuto nel freezer (?!) Che brividi a bollicine!

M.M.

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UN PAIO D’IMPRECISIONI ROBECCHIANE

Nel suo primo romanzo della serie di Carlo Monterossi, “Questa non è una canzone d’amore (Sellerio, 2014, quindicesima edizione 2017, pp. 420)Alessandro Robecchi fornisce indicazioni tra l’ambiguo e l’errato sull’età di un personaggio e sul ruolo ricoperto da Lionel Messi nel Barça e non solo.

L’esperto zingaro Hego a pagina 72 “avrà quarant’anni, ma stiamo indovinando”. Ma alle pagine 142/143 la sua accidentata storia famigliare viene precisata: “Mio padre … è uscito (dal campo di concentramento) che aveva sedici anni.” Quindi è riuscito a ingravidare la madre di Hego ”a trentuno anni”, perciò il personaggio è nato intorno al 1961 e al tempo dello svolgimento della vicenda dovrebbe ormai averne oltre 50.
A pagina 282 di Hego viene ancora detto “era proprio gentile quello più vecchio… Non vecchio, ma… boh… sembrava un saggio…”.

Alle pagg. 182/183, per interposto personaggio, Messi cambia sorprendentemente ruolo: “Ghezzi è vestito proprio così, in blaugrana, con tanto di nome sulla schiena: Messi”. Ma poi: “Il centravanti Ghezzi fa un gesto con la mano…” Notoriamente il campione argentino ha il numero 10 sulle spalle, non il 9, mentre il mitico portiere Giaguaro Ghezzi aveva come ovvio l’1!

M.M.

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