F_L. MorandottiLA NOSTRA INTERSVISTA A LORENZO MORANDOTTI

D. Per scrivere da professionisti, basta il talento innato?
R. Il talento innato non esiste, se non nei termini di una passione da incanalare, di un’energia da esprimere. In realtà è tutta questione di esperienza e tenacia.

D. Su per giù quanti libri hai letto per ogni opera che hai scritto? Oppure: quanti libri occorre leggere per poter scrivere professionalmente?
R. Domanda assurda e capziosa. Direi tutti.

D. Poesia, narrativa, saggistica, giornalismo: se un genere ti ha catturato più degli altri, sai il perché?
R.Ogni genere ha il suo potenziale di seduzione. A seconda delle situazioni viene più o meno ascoltato.

D. La scrittura di oggi esige una differente preparazione culturale rispetto a quella necessaria ieri?
R. Richiede un aggiornamento costante e una costante rilettura dei classici, da Dante a Pasolini.

D. Di chi è la maggiore responsabilità se in Italia si legge così poco?
R. Di chi non legge.

D. Come lo vivresti un eventuale insuccesso di critica e successo di pubblico?
R. Come il protagonista di “Misery”.

D. Il tuo rapporto con l’editore è generalmente più d’amore o di odio?
R. Amore.

D. Vincere oggi un importante premio letterario, appaga l’Ego dell’Autore tanto quanto soddisfa la sua borsa?
R. Di solito il sacculum è pieno di ragni dal tempo di Catullo.

D. Incide, nel successo di uno scrittore, l’appartenenza ad una corrente politica o ideologica o ad una lobby culturale?
R. È sempre stato così ma ciò che rimane nel tempo è ben altro.

D. E’ possibile, oggi, che un grande scrittore non venga mai scoperto e resti per sempre nell’ombra?
R. Possibilissimo, da sempre. Cosa ci rimane degli antichi greci?

D. Può durare oltre la sua generazione la fama di un mediocre scrittore asceso agli allori per ragioni “promozionali”?
R. Il peggio va sempre a fondo prima o poi.

D. Quando metti la parola fine a una tua opera, hai la consapevolezza di quanto sei riuscito a dare o a non dare?
R. Non la metto mai per principio.

D. Hai mai provato il desiderio di rinnegare qualcosa che hai scritto?
R. Spesso

D. Leggere un’opera altrui che giudichi eccellente ti stimola o ti scoraggia?
R. Mi stimola altrimenti mi darei all’ippica.

D. Hai già scritto l’opera che hai sempre voluto scrivere?
R. No ma ci sto lavorando.

D. Cosa ami del mondo e del tempo in cui vivi? Cosa detesti?
R. Internet in pari grado.

D. Quale luogo comune, imperante nel nostro tempo, vorresti sfatare?
R. Che il giornalismo è morto e che chiunque puo scrivere un romanzo.

D. Qual è il valore più importate che ritieni vada difeso o recuperato?
R. L’amicizia.

 

CONDIVIDI