foto_vescovo_vitaleOgni tanto val la pena di occuparsi delle piccole grandi miserie della nostra quotidiana realtà.

Il 4 novembre scorso leggiamo su La Stampa: OGGI IL VESCOVO NOSIGLIA ALL’ORATORIO DI CERCENASCO – REGIONE ALL’ATTACCO: “Negando quella visita il preside ha sbagliato”. L’assessore Pentenero: “Non è questo il modo di difendere la laicità nelle scuole”.
Il pezzo è firmato da Fabrizio Assandri.

Apprendiamo quindi che il Vescovo aveva chiesto di fare una visita pastorale nelle scuole pubbliche dell’Istituto comprensivo di Cercenasco e poi a Vigone. Alla fine, dopo molte discussioni il consiglio d’istituto aveva votato e, con una maggioranza risicata, s’era detto favorevole ad accoglierlo: ma ieri sera è arrivata al preside una lettera della Curia:
“Dicono che in questo momento la visita a scuola non è opportuna – racconta Varaldo – e spiegano che le loro intenzioni erano buone. Ma per noi il problema non è di cosa si parla, ma chi parla.” Insomma il no sarebbe dettato dalla necessità di “tutelare la laicità”. Ma l’assessore non è d’accordo . “La vera apertura mentale è accettare la pluralità. – ribatte Pentenero – La visita del Vescovo, o di un Imam, è un occasione per conoscere meglio la religione, non è proselitismo.” L’assessore racconta un episodio , indice di un’amministrazione comunale e una dirigenza scolastica “illuminata”. Si riferisce all’inaugurazione della seconda sezione della scuola dell’infanzia a Dusino San Michele, nell’astigiano, a Settembre. A benedire la nuova scuola c’erano sia il parroco che l’imam.

La scelta di Varaldo continua a far discutere. Aveva trovato appoggio in ambito valdese ed è difesa dal sindacato Cub, che protesta per l’ipotesi che il preside possa subire un richiamo disciplinare.
A chiedere conto a Varaldo sarà Fabrizio Manca, direttore dell’ufficio scolastico regionale. Ha mandato una lettera a Nosiglia , in cui parla di “rammarico e sconcerto”. Le motivazioni del preside “sono del tutto contrastanti con i valori fondanti della scuola, che è aperta, aliena da pregiudizi ideologici, pronta ad accogliere.” Manca si spinge più in là : ”Considerando il comportamento del preside grave e lesivo dell’immagine della scuola piemontese tutta, ho già avviato azioni volte a chiarire l’incresciosa vicenda.”
Intanto la UIL Scuola Piemonte ha diramato un comunicato:

“Abbiamo appreso dal Dirigente Scolastico, Lorenzo Varaldo, e poi dai giornali locali la vicenda che ha coinvolto l’Istituto Comprensivo di Vigone. Nell’esprimere come UIL scuola Piemonte e come Dipartimento Dirigenti Scolastici UIL la piena solidarietà al collega oggetto di attacchi e di commenti poco lusinghieri, ribadiamo che la laicità è “principio supremo” dello Stato repubblicano e che la scuola, come spazio pubblico istituzionale dedicato alla crescita libera dei cittadini di domani, deve essere preservata da facili strumentalizzazioni.
A fronte di una lettera della Curia Metropolitana che annunciava una visita pastorale del Vescovo alla scuola di Vigone e Cercenasco, il dirigente ha espresso la sua contrarietà richiamando il principio della laicità della scuola. Sollecitato dal parroco, dal sindaco e dal presidente del Consiglio d’Istituto il dirigente ha correttamente convenuto di rimettere la decisione al Consiglio di Istituto come organo responsabile delle scelte sull’utilizzo dei locali. Nelle sue risposte il preside ha sempre evidenziato che l’incontro con il vescovo sarebbe stato a partecipazione libera dei docenti con le loro classi, stante che la scuola è luogo pubblico e laico dove è riconosciuta la libertà d’insegnamento per le attività da proporre agli alunni.
Le riserve espresse dal dirigente circa l’evento hanno scatenato, tuttavia, un dibattito aspro e reazioni contrastanti con inesattezze, attacchi e pressioni da un lato, ma anche solidarietà e apprezzamento dall’altro, anche all’interno delle comunità dove il dirigente opera, anche dal mondo cattolico.
La scelta di ascoltare il Consiglio di Istituto anziché aderire immediatamente alla richiesta del vescovo è rispettosa del ruolo degli Organi Collegiali della scuola dell’autonomia e rafforza l’idea di comunità aperta e partecipante. In questo senso riteniamo inopportune e criticabili le dichiarazioni dell’Assessore regionale che biasima la posizione del dirigente come mancanza di apertura mentale e di pluralismo perchè il pluralismo si misura dalla capacità di mettersi nei panni degli altri e di comprendere altre forme appartenenza nel confronto e dentro un percorso strutturato.
Ugualmente riteniamo incomprensibili e inaccettabili le affermazione del Direttore Generale che parla di “sconcerto”e di danno all’immagine della scuola piemontese. Il Dirigente Varaldo gode di ampia stima e apprezzamento per la sua professionalità e per la passione con cui opera e, poiché ha gestito le problematiche emerse con correttezza e trasparenza, non merita certo di essere destinatario di giudizi avventati.
…Lorenza Patriarca , Responsabile Regionale Dipartimento Dirigenti Scolastici UIL
…Diego Meli, Segretario Generale UILscuola Piemonte

Ognuno è libero di pensarla come vuole. Ma ci domandiamo che bisogno vi sia di benedire le scuole, che hanno più bisogno di fondi per la sicurezza e per la qualità dell’insegnamento. Se poi si tratta di “tenere buone relazioni”, allora giustamente la partecipazione (dei docenti e dei ragazzi, ad esempio) deve essere libera e, infine, se si vuole davvero fare opera di conciliazione e di educazione al rispetto della laicità e delle religioni, come di tutte le altre forme di diversità allora si cominci a fare qualcosa di utile per i ragazzi e si smetta di usare la scuola come pretesto per prove di forza e di potere.

Stefano Vitale

CONDIVIDI