Succede che tra i tanti divieti estivi, massima espressione degli effetti collaterali del caldo, ce n’è uno che grida allo scandalo. Ehm, no, gridare no, ma di certo indigna parecchio. Succede che ad Albissola Marina, in Liguria, ogni anno ha luogo il festival letterario “Parole ubikate in mare” organizzato dalla libreria Ubik di Savona, evento che richiama dodicimila visitatori che include anche Savona e Celle Ligure e che può vantare importante firme del giornalismo nonché personaggi della cultura e dello spettacolo, da Ferruccio de Bortoli a Lella Costa, da Sveva Casati Modigliani a Moni Ovadia solo per citarne alcuni, i cui interventi strappano più di un applauso.
Il problema sta proprio qui. Una signora milanese, proprietaria di una casa che si affaccia sulla piazza di Albissola dove avvengono gli incontri, due anni fa ha presentato una denuncia in Procura per disturbo della quiete pubblica che ha portato l’anno seguente ad una perizia del tribunale per accertare l’effettivo sforamento dei decibel ammessi per legge (il tutto mentre veniva intervistato dalla direttrice artistica del festival il giornalista Federico Rampini). Troppi applausi.
Il primo cittadino ligure è stato dunque costretto a chiedere una drastica riduzione degli eventi in cartellone e di fatto il festival andrà in scena in versione ridotta con un solo appuntamento a settimana più uno inserito nelle manifestazioni del comune e comunque mai di sabato.
Il due luglio ci sarà la prima serata e per l’occasione gli organizzatori distribuiranno ai presenti cartelli con su scritto “APPLAUSI” da esibire all’occorrenza. Chi scrive è ligure, pertanto dichiaratamente di parte, per cui mi sia concesso dire che la tipica accoglienza ligure su cui tanto s’ironizza (e non a torto, a ben vedere) non è niente in confronto all’arroganza di certi bauscia.

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