Dizionario per il cavaliere senza onore
a cura di Gian Piero Bona
Edizioni Joker, 2011

Presentato da:
– Premio Internazionale per l’Aforisma “Torino in Sintesi”
– Associazione Culturale “Il Mondo delle Idee”

A tutto vantaggio di questa nostra società popolata da cavalieri disarcionati, eroi senza sacrificio, navigatori in barile, poeti in affitto e santi dall’aldiquà, Gian Piero Bona propone con il Dizionario un sapido e agile manualetto, un ordinato e saggio repertorio di citazioni, norme, suggerimenti utili a chi volesse gettarsi nell’agone della vita pubblica, della società civile, della politica. Attingendo scritti di diverso tenore, e spesso assai poco noti, l’autore di questo prontuario fornisce, schedandola in criterio alfabetico, una ricca messe di spunti  di riflessione per chi voglia fare dell’onestà, della generosità, dell’uguaglianza, del progresso, del bene comune la propria bandiera; ma anche per chi ne voglia fare una ragione di vita, un ingrediente irrinunciabile nel dare il proprio contributo al miglioramento della vita sociale.
Il lettore vi troverà i tratti psicologici dell’uomo senza onore, del farabutto, del volgare profittatore, del parolaio senza scrupoli, e anche i sintomi della carità pelosa, del populismo becero e fasullo, del razzismo interessato, del delirio di onnipotenza, del narcisismo distruttivo (e autodistruttivo). Leggerà come da sempre l’uomo, scrivendo e pensando, mette in guardia se stesso da simili tranelli; ma si renderà anche conto di come, da sempre, se si illude che il compenso è buono, continui a donare ai “cavalieri senza onore” non solo il proprio cavallo, ma anche la sella della propria stessa dignità.
Sandro Montalto

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Gian Piero Bona, cinquant’anni di poesia, teatro, narrativa, traduzione presso gli editori più autorevoli, e di amicizie quali Cocteau, Comisso, Soldati, Flaiano, Visconti, Ionesco, occupa oggi una posizione se non altro ‘sorprendente’ nella storia della nostra letteratura.

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Una nota conclusiva

“L’Italia è una nazione ambigua che si adopera sistematicamente a liquidare coloro che tentano di ricucire gli strappi della sua poca lungimiranza culturale e politica.
Chi porterà oggi sensibilità, gusto, grandiosità, intelligenza ai responsabili della nostra vita pubblica? Nessuna luce all’orizzonte. Le nostre città stanno diventando sempre più nidi di ombre avide, dalle quali continuiamo ad essere avvolti. Il tramonto dei cervelli è qui inarrestabile. Riusciranno mai un giorno le vere libere intelligenze a disfarsi di queste tombe politiche, questi obitori di burocrati, questi cimiteri parlamentari?”.

Ecco le legittime, desolanti domande che, assieme a noi tutti, sente l’obbligo di porsi Gian Piero Bona, il curatore del presente dizionario aforistico la cui unicità è quantomeno pari al bagaglio culturale da lui accumulato in decenni di appassionata ricerca letteraria; cogliendo poi, per estrapolazione, una doviziosa quantità di massime pungenti, audaci, forse “politicamente scorrette”, ma di certo vere e premonitrici. Massime partorite sia dai più insigni scrittori del passato, sia da intellettuali, uomini di Stato, ideologi più o meno noti i cui aforismi Bona ci propone seguendo, come criterio prevalente di scelta, i valori intramontabili della giustizia, dell’equità, del rispetto della dignità do ogni individuo. Valori faticosamente conquistati in secoli di storia della nostra civiltà ed ora messi a repentaglio da una masnada di omuncoli  assurti ad alte cariche di responsabilità sociale malgrado si dimostrino, ad ogni piè sospinto, privi di qualsiasi elevato principio e della benché minima onorabilità.
Gran parte degli Autori qui citati oggi vengono letti di rado, e le loro gemme aforistiche sono pertanto rimaste troppo a lungo sconosciute ai più. Il Premio Internazionale per l’Aforisma “Torino in Sintesi” e l’Associazione Culturale che lo promuove “Il Mondo delle Idee” hanno voluto colmare l’inadeguata, biasimevole lacuna pur sapendo che, per chiunque sia giunto sino all’ultima lettera del “Dizionario per il cavaliere senza onore”, resta comunque inevasa la domanda di fondo: “Riusciranno mai un giorno le vere libere intelligenze a disfarsi di queste tombe politiche, questi obitori di burocrati, questi cimiteri parlamentari?”.
Il quesito è senza risposta, è vero, ma grazie al così mirato, specifico apporto di Gian Piero Bona nell’identificare il significato profondo, radicale, imperituro di termini oramai desueti nel vocabolario del terzo millenio come onore, dignità, onestà, ideale, morale, assieme ai loro sinonimi e contrari,  ci sarà più facile scorgere al suo immediato apparire quel lampo di salvifica luce ritrovata che non basterà forse a renderci “cavalieri” del buon vivere la dimensione privata e del bene amministrare la cosa pubblica, ma che saprà quantomeno restituirci uno sguardo meno avvilito su di un futuro nel quale sia la parola “vergogna” a diventare, in qualsivoglia dizionario,  tanto superflua quanto superata.

Premio Internazionale per l’Aforisma “Torino in Sintesi”
la Presidente
Anna Antolisei



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