PARTE PRIMA
Introduzione- Poesia – Aforisma

La figlia di AR“, di Lidia Sella
(Edizioni La Vita Felice)
Torino, Circolo dei Lettori – novembre 2o11

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PARTE SECONDA
Poesia e Aforisma – Domande all’Autrice

La figlia di AR“, di Lidia Sella
(Edizioni La Vita Felice)
Torino, Circolo dei Lettori – novembre 2o11

Nell’opera teatrale Lady Windermere’s Fan Oscar Wilde si concede un’osservazione più preziosa della buona fama: “... non amore a prima vista, ma amore alla fine della stagione, cosa assai più soddisfacente“. I poveri traduttori non possono rendere al meglio l’acutissimo consiglio, che il sommo Oscar utilizzava il termine “season” non nel senso di stagione come noi intendiamo, giacché egli parlava di quel periodo dell’anno che la nobiltà inglese, lasciata la dimora di campagna, trascorreva nella residenza di Londra dedicandosi ai rapporti sociali e agli incontri mondani. Certo, altri tempi. Tuttavia è con l’antico spirito che li permeava quello con cui invitiamo a leggere questi epigrammi di Lidia Sella, serie di pungenti melodie – l’ossimoro è d’obbligo – scritte con istinto poetico.

Anche se oggi la poesia non è più possibile, soffocata dalla tossicità della letteratura di massa e dagli scribacchini televisivi, resta una via di mezzo alla parola, o forse un pertugio, quasi un percorso simile a quello che avete incontrato in queste pagine. Di cosa si tratta? Ora è un termine che sussurra e fugge quasi con paura tra i ricordi d’amore, a volte è un frammento d’infanzia o il desiderio di verità; in altre situazioni si presenta nelle sembianze di una sillaba che si dissipa incalzata dalle altre, oppure si porge nelle sembianze di arte, destino, acqua, femmina, cosmo e chissà che altro.

Nel delicato gioco che la parola instaura tra epigramma e poesia, le pagine di Lidia Sella inseguono le riflessioni ed evocano i sentimenti che nutrono il nostro spirito. Non c’è un tempo per ogni cosa, ma c’è sempre la possibilità di creare il tempo per quello che amiamo. Magari lasciando liberi i nostri desideri in quel territorio indefinito – possiamo chiamarlo “season”? – dove si spengono e si accendono i sogni.

Armando Torno


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