Dove sono?
Spiacente, sono quasi
INTROVABILE
Ma se proprio vuoi un indizio
cercami sempre a casa mia,
cioè a due passi da…
QUI
![mole_anton](https://www.ilgiornalaccio.net/wp-content/uploads/2017/01/mole_anton.jpg)
La mia città è lassù, in cima allo stivale.
Ha nel suo centro una stalagmite
con la punta aguzza
che s’innalza fino al cielo,
fora la coltre di smog,
strappa le nuvole di passaggio,
apre uno squarcio di azzurro,
da cui sbuca fuori un cono di luce
perlopiù rosa o d’oro
che scende allargando il suo raggio
a illuminare larghi viali e piazze squadrate.
E’ – la mia città – una griglia di vie,
uno schema di parole crociate le cui lettere
sono chiese barocche e severi palazzi.
La taglia in due il grande e dolce fiume:
” rive gauche, rive droite “
piana brulicante, collina ondosa.
E ponti antichi a fior d’acqua
perché le sponde si tengano per mano.
![to_alpi_b_w](https://www.ilgiornalaccio.net/wp-content/uploads/2017/01/to_alpi_b_w.jpg)
Una catena di cime robuste e puntute,
bruno esercito dai pennacchi bianchi,
vigila attento sulla mia città da millenni:
è il forte braccio
che affettuoso le cinge le spalle.
Insomma è una città, la mia,
buona per darsi da fare,
per leggere, pensare e inventare
cose grandi da lasciarsi rubare:
buona per partire e ogni volta tornare
per salire su, a sciare:
e per seguire la valle
che subito si apre al mare.