“LANDAI” Poesie brevi per la libertà delle donne
A cura di: Vittoria Ravagli, Antonella Barina, Chicca Morone
(NEOS Edizioni, 2019)

UN’UNICA TELA

Sono felice di partecipare alla cura di questo piccolo libro che ci aiuterà a proseguire nel compito di diffondere i landai, un tipo semplice di poesia nato in Afganistan, che abbiamo verificato utilissimo per affrontare con donne, ragazze e ragazzi – a partire dalle scuole medie – un discorso concreto e diretto contro la violenza sulle donne. Ce lo porteremo con noi per continuare a far fronte a una richiesta di cambiamento, di educazione al rispetto dell’altra/ o, diritto di libertà per ogni essere umano.
Questa idea è stata fatta girare tra le donne amiche e nei nostri gruppi, e ha poi preso il volo verso paesi e città non solo d’Italia.
Per ricostruire passo passo quanto abbiamo fatto su questo tema, riporto di seguito il mio scritto apparso su Cartesensibili per “presentare il percorso” (giugno del 2013). Quella idea, era stata ispirata da Maria Di Rienzo e dal suo blog Lunanuvola con “morire di poesia”: nel suo articolo scriveva di come le donne ricorressero ai landai per far conoscere in modo anonimo di quanto la loro vita fosse troppo spesso infelice. Il poeta e amico Marco Ribani mi propose di utilizzare quello scritto come manifesto per portare avanti un progetto: fu sua la bella idea di utilizzare questa semplice forma di poesia per denunciare la terribile violenza sulle donne.
Marco Ribani – con Patricia Darré – aprì pagine Facebook e blog a cui arrivarono landai di tante donne (e qualche uomo); anche Cartesensibili si rivolse alle donne per raccogliere landai. Fu con Cartesensibili, diretto da Fernanda Ferraresso, che pubblicai via via i resoconti delle tante iniziative fatte.
Il nostro primo incontro fu nei Giardini del Guasto di Bologna, il 28 settembre 2013. Fummo ospitate dai “Centomila poeti per il cambiamento” con Pina Piccolo che in quei giorni nelle strade e nelle piazze, anche a Bologna, organizzavano incontri di poesia civile.
Questo libretto sarà prezioso per quelle di noi che vanno ogni anno nelle scuole e parlano con ragazze e ragazzi, e leggono landai, e chiedono loro di scriverne per denunciare ingiustizie, violenze. Così prendono atto di quanto è vero ed è profondo e terribile quello che succede a tante donne e che solo una diversa educazione, una consapevolezza loro, potrà cambiare le cose.
Abbiamo raccolto moltissimi landai scritti in scuole medie e superiori in varie parti d’Italia e anche per questi “serpentelli velenosi” pensiamo a un piccolo libro che resti come documentazione per diffondere il rispetto, la non violenza, la responsabilità nei confronti dell’altro / a.

Vittoria Ravagli

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LANDAI – LA FORZA DELLA POESIA
“Premio Internazionale Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti”

Intitolare un premio letterario a Rodolfo Valentino, un attore diventato un mito non sicuramente per l’immagine esteriore che mostrava, è stata per noi una sfìda al sistema che aveva inteso e intendeva ancora usare il personaggio a scopo di lucro invece che approfondire le motivazioni che hanno portato l’uomo a entrare nell’inconscio collettivo come sinonimo di bellezza.
Sfida perché delle quattro donne – Natasha Rambova, Alla Nazimova, June Mathis e Jean Acker – che hanno spinto il giovane al successo si è voluto semplicemente vedere lo scintillio dei jaietti, le feste hollywoodiane, i capricci senza mostrare quanto sia stata invece la creatività di una avanguardia femminile a realizzare il fenomeno affermato a livello mondiale.
Ecco perché nel 2015 la sezione C) del premio “Rodolfo Valentino” è stata dedicata al riconoscimento della voce di donna, a quella voce che trova nelle donne pashtun il grido più alto e che noi qui in Italia vogliamo amplificare in questi anni di femminicidio diventato ormai quotidiano, per non essere messe a tacere ancora e poi ancora.
A Marco Ribani e a Vittoria Ravagli – che per primi hanno intuito l’importanza della formula letteraria dei distici come portatori di antica e potente tradizione – va il nostro incondizionato grazie; come a tutte le poete presenti agli incontri di Bologna, Venezia, Marghera e nelle scuole; nonché alle partecipanti delle ultime tre edizioni del Premio che, inviando i loro elaborati, han voluto testimoniare la volontà di porre fine alla violenza, alla sopraffazione nei confronti di chi non detiene il potere economico.

Chicca Morone

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