Succede che guidare in stato d’ebbrezza in un paese straniero può avere conseguenze ben più gravi di quanto si possa presumere.
Ne sa qualcosa un nostro connazionale, chef di professione, fermato dalla polizia austriaca per un controllo nei pressi di Innsbruck: constatato che il cuoco nostrano aveva alzato il gomito molto più del consentito, gli agenti della stradale tirolese hanno invece alzato la mano e intimato un perentorio stop: ritiro della patente immediato, oltre a una sanzione di novecento euro.
Resosi conto della gravità della situazione, l’uomo ha ritenuto opportuno rimarcare il pentimento dichiarandosi disposto a pagare la multa senza alcun cenno di protesta, ma, avendo la mente annebbiata dai fumi dell’alcol, pur vivendo in Alto Adige, non era a sua agio con la lingua tedesca ed è ricorso al traduttore di Google perché traducesse, appunto, la frase “Io pago, ben!”.
Peccato che quel buontempone dell’assistente vocale di Mountain View gli abbia suggerito qualcosa di molto più simile alla trascrizione di un’intercettazione dell’era Mani Pulite che a un’ammissione di colpa: quando gli agenti hanno letto sullo smartphone dell’autista la frase, lo hanno incriminato per tentata corruzione di pubblico ufficiale.
Speriamo che, in attesa di comparire davanti al giudice, si sia iscritto a un corso accelerato di tedesco. Raggiungibile a piedi, possibilmente.

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