LE IMPRECISIONI DI MICHEL BUSSI (VOLUTE E NON)
…..Lo sconcertante giallo del francese più letto d’oltralpe, “Ninfee nere” (e/o, pp. 394, 2016), ambientato a Giverny et pour cause, contiene una serie di imprecisioni sfuggite diciamo all’Autore e a chi per lui dovrebbe sorvegliare il testo prima di pubblicarlo.
…..I capitoli della narrazione sono cadenzati in un paio di settimane a partire dal 13 maggio 2010 per terminare al 26 e quindi il primo giorno, quando viene apparentemente perpetrato il primo omicidio, era giovedì, ma poi alle pagine 162 e 269 viene ribattezzato martedì (con un po’ di pazienza, cioè giungendo allo scioglimento, forse, si capisce perché…).
…..Tra le pagg. 127 e 210 non si capisce bene quando sia andato in pensione il commissario Laurentin: “… nel 1985, tre anni prima della pensione” (e quindi 1988), oppure “… da quando era andato in pensione all’inizio degli anni Novanta…”.
– A pag. 298 il commissario Bénavides sta per accorrere al capezzale della moglie partoriente, ma il suo capo gli dice: “C’è chi consumerebbe le ultime notti di celibato in alcol, fumo o poker, ma non tu!” . Cosa c’entra ormai il celibato?!
– A pag. 327 “i resti di un occhio e di un orecchio” di un cane vengono definiti “viscere”, ma non sono proprio degli organi interni, vero?
– A pag. 312 la famosa isola delle Ortiche di monetiana location, come tutto il resto del libro del resto, viene definita “un ameno luogo isolato a poco più di un chilometro da Giverny”, ma a pag. 328 ci viene detto che “Poche centinaia di metri li separano”.
– A pag. 324 dalla scuola al lavatoio-nascondiglio “In cinque minuti vado e torno”, ma a pag. 330 lo stesso bambino precisa: “… il lavatoio è a cinque minuti dalla scuola, anche senza correre. Andata e ritorno in dieci minuti.”
…..Per il lettore attento l’ultimo inciampo temporale del testo, che vive tra l’altro di flash-back continui, s’incontra a pag. 366: dopo che era stato più volte fissato il compleanno della piccola Fadette al 25 maggio, viene rivelato che lei nacque il 4 giugno. Ma qui si ricade nel gioco di Bussi citato all’inizio: le due settimane di apparente svolgimento della storia NON sono quelle che la videro accadere davvero. Trattasi di licenza cronologica.
…..M. M.
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