L’ultimo celebrato bestseller dell’Autore inglese Chesil Beach (Einaudi, Torino, 2007, pp.136), dedicato a una coppia di ventiduenni del 1962 tra l’imbranato e il frigido con esiti sessuali dirompenti, presenta almeno quattro bisticci linguistici di cui supponiamo corresponsabili McEwan e la bella e brava traduttrice torinese.

A pagina 43 si parla di una ‘deliberata inettitudine’ a suonare il piano da parte della sorellina dell’altrimenti virtuosa protagonista: se l’incapacità è situazione ineluttabile, che senso ha
simularla ?

A pagina 46 vi è un ‘muto diverbio’ tra madre filosofa e figlia concertista: quasi un coro a bocca chiusa !

A pagina 54 qualcuno fa bollire dell’acqua in un ‘mastello di rame’ (sic !).

E infine, a pagina 88, ci viene ammannito niente po’ po’ di meno che un alluvionale schizzo di sperma dall’odore glutinoso… A chi scrive risulta già da una quarantina d’anni che il termine ‘glutinoso’ può sì significare ‘colloso, appiccicoso’, ma che possa attribuirsi anche un odore,
ce ne corre e ce ne sfugge…

M. M.

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