Ma perché Bompiani ci ha messo tanto a licenziare il terzo attesissimo volume delle opere del sommo Giovanni Testori? Tanto che nel frattempo ha cambiato veste ai suoi “Classici” e così adesso uno si ritrova coi due primi tomi del ’96 e del ’97 elegantissimi con la costa bordeaux e le scritte in oro su riquadro rosso, e questo del 2013 con sovraccoperta blu avio liscissima e con la ‘crapa’ del Nostro in un cerchietto di costa… A meno che (non) si intenda acquistare le ristampe dei precedenti e ritrovarsi con 5 volumi, due dei quali doppi e quasi spaiati e spaesati.

Ma quel che ci preme maggiormente è segnalare la scomodità della consultazione di queste “Opere/3 (1977-1993)” di 2170 pagine (sic) e forse per questo il curatore Panzeri ha impiegato tutto quel tempo: vent’anni dalla morte dell’Autore; ma diversamente dai primi due voll. (1943-1961 e 1965-1977) sono scomparse le date di edizione dei circa 25 capolavori contenuti all’inizio di ognuno, per cui chi legge deve andare alle Note ai testi, che si diffondono da pag. 1997 a pag. 2160 , ma senza un indice ovviamente… e così si continua a scartabellare un po’ a casaccio, magari ricorrendo all’Indice generale almeno per una dritta di massima…

E veniamo ai refusi riscontrati fin qui in alcune delle Opere lette o rilette:
– In una nota a pag. 1431 si fa morire il Beato Angelico addirittura nel 14455: non lo facevamo così longevo!
– In un’altra a pag. 1476 si attribuisce al pittore Cagnacci (1601-1663) una “Conversione della Maddalena” risalente al 1160 circa: non la facevamo così penitente!
– A pag. 2042 si fa debuttare lo spettacolo del “Post-Hamlet” il 12 aprile 1083: non facevamo il Testori tanto medievale!

Insomma, per un tomo del costo di 59 euro, ci saremmo aspettati una cura più accurata, almeno per far onore, finalmente, al Gran Lombardo del ‘900.

M. M. 3 giugno 2016

CONDIVIDI