DISGUIDI ALLE NOZZE DI DE GIOVANNI

L’ennesimo tomo della saga dei Bastardi di Pizzofalcone, “Nozze” (Einaudi Stile Libero BIG, dic 2019, 261 pp.), racchiude solo qualche imprecisione da parte dell’Autore partenopeo, ma ci corre comunque l’obbligo di stilarne l’elenco.

A pagina 35 De Giovanni sembra parlare delle misure della futura sposa mancata: “Nulla della dimensione esterna della vittima sarebbe rimasto nascosto”. Forse della personalità!

A pag. 86 la magistrata Piras “rispose, ingoiato il boccone”. Ma trattandosi proprio di cibo e di una signora ben educata, sarebbe stato meglio ‘inghiottito’ o ‘deglutito’.

A pag. 92 Aragona esorta ‘Hulk’: “Dici piuttosto che…”. O ‘Dì’ o ‘Dicci’ !

A pag. 113 l’infermiera a domicilio Nadia “stava armeggiando con l’iniezione”.
Magari son la siringa!

A pag. 139 l’Autore scrive due volte ‘determina’ per ‘significa’.

A pag. 177 ”Franci non era molto applicata sulla questione”. Cioè “non si applicava molto” all’organizzazione delle sue nozze.

A pag. 248 ci si chiede se una hostess ‘apparteneva all’equipaggio’. Faceva parte!

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 007, INVECE, ERA DISTRATTO

Nel volume collettaneo “Delitti in treno” (Omnibus Mondadori, 1976, 575 pp.), insieme ad Agatha Christie, Simenon ed altri, trovò spazio un estratto di Ian Fleming del ’57: “Orient-Express”, tratto da “007, dalla Russia con amore”, per la traduzione di Enrico Cicogna.
S
u una cinquantina di pagine abbiamo ravvisato sette ‘distrattamente’ e simili, che andiamo ad elencare:

– James Bond stava guardando distrattamente…
– Bond diede un’occhiata distratta.
– La ragazza diede un’occhiata distratta.
– Chiese l’uomo distrattamente.
– La sua mano destra era scivolata distrattamente…
– Rimase a guardare distrattamente.
– Posò distrattamente la mano sinistra sul libro.
E questo per confermare che i personaggi dei giallisti non sono quasi mai sul pezzo.

Ma veniamo ai nei nella traduzione:

a pagina 387 Cicogna scrive: “Dove diavolo si era cacciata quella ragazza? L’avevano forse presa?” Sarebbe stato più saggio usare ‘rapita’ o ‘arrestata’, perché poco dopo si chiarisce che poco prima era già stata ‘presa’ sì, ma da Bond “nel grande letto dell’albergo”.

A pag. 393 l’amico turco di 007 ricorda il genio della lampada: (…) io godo di speciali poteri”. Sarebbe bastato invertire i termini.

A pag. 410 la bellissima spia Tatiana “poteva essere soltanto un’inconscia pedina dell’intero piano”. Pedina inconsapevole.

Concludiamo con una chicca anacronistica: a pagina 438 il curatore dell’antologia, Marco Polillo, ci comunica che il successo della saga di 007 partì grazie a “un eccezionale lancio pubblicitario dall’allora Presidente degli Stati Uniti John Kennedy. (…) Il successo fu tale che appena un anno dopo, nel 1958…”. E’ noto che JFK fu Presidente dal 1960 al ’63.

M. M.

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