LA MACCHINA DEL TEMPO E I “MORLOCCHI” FARLOCCHI

…..Il primo aprile 1996 Mursia pubblicò il primo capolavoro di Herbert George Wells, per celebrarne il centenario, ma lo fece tradurre da certo Picci Carabelli, e l’operazione si rivelò piuttosto un pesce d’aprile.

…..Tra il 2022 e il 2023 RBA ha riproposto il testo nella sua Classics Collection in edicola per tre euro (i successivi volumi costano invece 13), con un’elegante copertina pseudo-ottocentesca, alcune illustrazioni puerili, e altri 11 Racconti dello Spazio e del Tempo, che portano il tomo oltre le 300 pagine.

…..Gli strafalcioni del traduttore, a parte l’insistenza anglofila aggettivo-sostantivo con la ‘bianca sfinge’, sono i seguenti:

– l’uso del termine ‘quadrimensionale’ per ‘quadridimensionale’;
-la scelta di trasformare i temibili Morlocks (ben rappresentati nella copertina del tascabile britannico del 1978) in ridicoli morlocchi;
-lo sconvolgente sfondone di pagina 24, dove ‘exactly one inch’ (= esattamente un pollice) è diventato un irricevibile ‘due centimetri e cinquantaquattro millimetri’ (?!?); quando è noto che un pollice corrisponde a 2,54 centimetri;
– ulteriori problemi coi numeri a pag. 71: “Avevo calcolato che il palazzo fosse lontano circa dieci chilometri, ma doveva esserne quasi ventisette”. Nell’originale si parla di sette od otto miglia, cioè undici o tredici chilometri, e dunque circa 12; e 18 miglia, cioè quasi ventinove.

…..Terminiamo con una citazione bilingue, dove la stranezza sta in quel ‘breve’ lasso di tempo, durato ben più di 800.000 anni comunque!
…..(I grieved to think how brief the dream of the human intellect had been. It had committed suicide).
…..(Mi rattristai pensando a com’era stato breve il sogno dell’intelletto umano: non esisteva più).

…..M. M.

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