MUSSO SBADATO
…..Insieme al suo traduttore Sergio Arecco e all’Editore in “La ragazza di Brooklyn” (La nave di Teseo, 2016, 438 pp), ma non è certo una sorpresa, piuttosto una consuetudine.
…..Pignoleggiando sin dalla prima pagina, la numero 13, diciamo che ‘serata’ è più corretto di ‘sera’, visto che la voce narrante sta per snocciolare tutte le piacevoli attività che la caratterizzarono.
– A pag. 14 di Anna vengono segnalate “le gambe abbronzate”, ma solo a pag. 64 si verrà a sapere che è mulatta.
– (33): “Un tempo scandito dalla scrittura, le mie giornate erano ormai scandite dai biberon”. (?)
– (48): “Attraversammo il cortile fino al mio appartamento ed eravamo in cucina”. Entrammo?
– (65): “(…) in avenue de l’Observatoire superò la fontana con la sua orda di cavalli marini scalpitanti in mezzo ai getti d’acqua”. In realtà sono solo quattro coppie rivolte verso i quattro punti cardinali.
– (69): “un cortile verde e fiorito di prunus e di alloro.” … Ai primi di settembre a Parigi?
– (75): “Sì, è questa la carta che mi _ mostrato la prima volta che l’ho vista.” Manca ‘ha’.
– (102): “I clienti posso affittare box grandi come un garage”. (?)
– (103): “La superficie d’acciaio elettrificato era tutta contorta, piegata, squarciata”. Anodizzato?
– (125): “nei pressi di Saverne, alla frontiera tra Lorena e Alsazia”. Frontiera?! Ma poi, a pag. 160: “Qui, a Phalsbourg, siamo al confine tra Lorena e Alsazia”.
– (125): “In tre ‘stanze’, ammanettato alle grosse tubature, fu rinvenuto il corpo di un’adolescente.” Niente paura: non è stato smembrato! In totale le vittime sono tre, oltre al senso comune.
– (131): “Due notti in bianco di fila era più di quanto il mio corpo potesse sopportare”. Soggetto più?!
– (143): “Joyce era deceduta alla fine del 2005” . No! Alla fine di giugno del 2005.
– (157): “A quel punto fui io _ bloccarmi”.
– (181): “Mio padre ha fatto lanciato la valigetta”.
– (217): “Il popolo degli abissi di Jack London”. Trattasi de Il popolo dell’abisso.
– (243): il titolo del macrocapitolo recita: “Il caso Claire Carlyle”; invece ormai si tratta di Joyce Carlyle, come riportato giustamente nell’Indice a pag. 9 e poi nel capitolo relativo a pag. 261.
– (273): “gli autobus incaricati del trasferimento dei partecipanti alla convention”. Navette?
– (275): “una stretta stradina fiancheggiata da alberi in fiore”. Ai primi di settembre a New York?
– (304): “(…) mi issa sulle spalle per condurmi sul ponte” (?)
– (319): “Dietro il bancone alcuni clienti del posto vuotavano pinte di birra” … Magari al bancone!
– (327): ‘2015’ per ‘2005’.
– (405): “Il cielo si è _ po’ rannuvolato”. Manca “un”.
– (412/3): “per infilarmi la giaccia”. Giacca?
…..M. M.
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