UN LIBRO… PALPITANTE

Nel 1975 Ercole Patti pubblicò il resoconto di alcuni viaggi compiuti in Asia nel biennio ‘31/’32: “Un lungo viaggio lontano” (Bompiani, 206 pp., 2500 £ allora, 1 euro in bancarella la scorsa settimana). Lui stesso, 71enne, nella prefazione afferma che “Forse c’è qua e là un entusiasmo un tantino eccessivo nel descrivere persone cose e paesaggi; ma questo si deve in parte alla mia molto giovane età di allora e in parte al piacere di descrivere finalmente persone e paesi non governati da regimi totalitari.” (opinione opinabile riguardando il Giappone, la Cina e l’India di quei tempi). Ma qui ci preme elencare tutte le palpitazioni descritte dal giovane e intraprendente inviato della ‘Gazzetta del Popolo’.

A pagina 20 “Comincia una serata di Tokio fra (un) palpitare infinito di insegne luminose”.

A pag. 24 “… un palpitare infinito di luci che diffondono nel cielo scuro una nebbia luminosa”.

A pag. 87 “… in mezzo a un frenetico palpitare di bandierine azzurre.”

A pag. 90 “Le parole palpitano nell’atmosfera come farfalle.”

A p. 104 “… si vede la metropoli immensa … sovrastata da palpitanti rettangoli di neon.”

A p. 110 “La gola della cantante palpita furiosamente.”

A p. 141 “La luce … fa palpitare sui tronchi degli alberi dei segmenti luminosi.”

A p. 148 “… con un leggero palpito di nausea nelle narici bianchissime.”

A p. 182 “Alcuni (uccellacci) protendono la testa in giù facendo palpitare le ali.”

A p. 189 “Palpitare di sigarette accese e di occhi neri e vellutati…”

A p. 195 “Un palpitare di ali nere che spostano aria umidiccia nell’oscurità.”

Insomma: un palpito o una palpitazione ogni diciannove pagine!

Un altro tic meno frequente (solo 4 volte) del giovane Patti è ‘a regolari intervalli’ e non viceversa.

Infine una Chrysler risulta Crysler a pagina 100 e Krysler a pag. 124.

M.M.

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