Fernando Menéndez, Gocce di silenzio / Gotas de Silencio
(I Quaderni del Bardo Edizioni – Edizione Bilingue Italiano/Spagnolo)
– Traduzione di Fabrizio Caramagna e Fernando Menéndez
– Collana di Aforismi “Dissensi” a cura di Donato Di Poce

Prefazione di Anna Antolisei
L’aforisma migratore di Fernando Menéndez

…..Malgrado i 2500 anni d’ininterrotta, intensa storia alle spalle, sembra proprio che la letteraria “forma breve” abbia ancora qualcosa da dire.
…..D’altro canto, la massimazione non è forse, da sempre, un succinto ma efficacissimo specchio dei tempi? E, in quanto portentoso induttore di riflessione, non risponde forse all’istanza esclusivamente umana di esplorare e mettere in discussione con crescente, minuziosa profondità, la cultura e il costume vigente, il vizio nefasto e l’edificante virtù, ogni sentimento e pulsione dell’individuo?
…..Possiamo allora affermare che questa silloge aforistica di Fernando Menéndez conferma in pieno l’inesauribile vitalità del genere più conciso, più arduo nella sua essenzialità, che l’universo della scrittura conosca. Non solo: laddove pare che tutto sia già stato detto, è sorprendente il modo in cui Menéndez riesca a estrarre dal déjà entendu, dei risvolti inediti e dei punti di osservazione ancora del tutto inesplorati. Quella del nostro autore è dunque un’interpretazione della realtà atemporale tanto peculiare quanto insolita; capace infatti di sorprendere, fornendo nuovi spunti al nostro immaginario.
…..Facile fare qualche esempio: “Non esiste sogno esente da materia”. Ci avevate mai pensato? E avevamo mai considerato i sottili risvolti di queste altre frasi espresse, peraltro, in pura forma sentenziale, “Non c’è evidenza più evidente dell’ombra umana”; “La speranza: un diario senza date”; “Le mappe sono desideri in miniatura”; “Il silenzio, come la musica, è poliglotta”?
…..Si deve aggiungere che gli aforismi di Fernando Menéndez si dispiegano con somma disinvoltura tra l’antica saggezza (“La morale che costringe non convince”) e la critica più attuale (“La frivola cultura della tolleranza come indifferenza”), tra i toni ruvidi del censore (“La vergogna deve essere un bene comune” – “Dove c’è carità c’è crudeltà”) e l’indulgenza del suo animo generoso (“Del silenzio non impressiona la fragilità, bensì l’ospitalità”).
…..D’altro canto la poliedricità di Menéndez non stupisce, sapendolo un creativo a tutto tondo. Fernando sa usare con la stessa maestria penna, matita, pennello, arte grafica: strumenti diversi che spesso si abbracciano sulla carta all’insegna di un’armonia ch’è tipica dei veri poeti della vita.
…..Circa l’aspetto formale delle sue massime, si dovrebbe parlare anche di ritmo e di musicalità, ma sono temi spinosi, questi; difficili da affrontare quando l’idioma originario necessita anche della più accurata traduzione. Nel caso specifico qualcosa inevitabilmente si stempera, ma molto resta incontaminato; ed è ciò che conta per presentare, fuori da ogni dubbio, un aforista contemporaneo con la “A” maiuscola.
…..Lasciamo al lettore, ora, il felice compito di scoprire in questa silloge altre sfumature ancora. Ma non sarebbe una congrua conclusione evitare il ricorso ad una appropriatissima asserzione di Menéndez stesso: “Gli aforismi sono migratori, passano di esistenza in esistenza”. Ed è così, quando ci si addentra in quel succinto eppure infinito “Bignamino” dell’umano pensiero che è il genere dell’aforisma.

…..Anna Antolisei
     (luglio 2023)

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