LA TRADUTTRICE di ALVARO STRADA
Edizioni A&B (Gruppo Editoriale Bonanno), 2017

 

Vincoli di segretezza (ma essi non valgono quando a parlare è l’anima, come afferma la protagonista verso la fine del romanzo), hanno impedito di conoscere i retroscena di alcune carriere letterarie iniziate nel secondo dopoguerra con l’aiuto dei servizi della propaganda alleati.
Un ruolo fondamentale in tale strategia hanno avuto le traduzioni, soprattutto di scrittori e poeti americani che alcuni intermediari, o agenti OSS, hanno distribuito a intellettuali italiani “meritevoli” pur se ignari o quasi della lingua inglese, contribuendo a fare esplodere il successo di una cultura ben inferiore alla nostra, nell’intento di riuscire a cancellare il ricordo di altre esplosioni, causa di macerie e morti superflue.
Questa potrebbe essere la vicenda riassuntiva del periodo storico, ma c’è di più e a raccontarlo è una donna morente, a tratti riconoscibile, la quale dialoga con la propria anima e a essa e a nessun altro svela tutta la verità di un passato che la riguarda, e ci riguarda, contraddicendo gran parte di ciò che ha lasciato scritto nelle proprie memorie.

Note sull’Autore
Alvaro Strada è nato nel 1949, è laureato in Lingue e Letteratura Straniere. Nel 1971 è uscito un primo libro di racconti, La spiaggoia degli scrittori, premio speciale “La Mole” di Torino, seguito da Un debito da pagare, tre racconti finalisti ai premi Calvino e Teramo. Ha collaborato con Uomini e Libri, Corriere d’Informazione, Il Bel Paese, Confini, Immaginazione, Notiziario PBS.
Nel 2015 escono il saggio Una Rivista Inesistente (La Parrucca 1953-1965) Vienneperre Ed., il romanzo La Presenza edito da LietoColle.
Nel 2011 e 2012 riceve due riconoscimenti insoliti, il premio “Alda Merini” e il premio “Firenze”, entrambi con il primo capitolo di due romanzi inediti non per sua volontà.

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