“RICORDARE E’ AMARE” NEI CINQUE CAPITOLI DI
ALFREDO TAMISARI

Il tema è quello del ricordo. Attraverso l’attività del ricordare noi riconosciamo i nostri simili come amici, fratelli e compagni di strada. E questo accade perché la memoria è atto della mente (come suggerisce la parola dimenticare), ma anche e soprattutto del cuore, come è iscritto nella parola ricordare.
Come ha notato Alberto Savinio, il riferimento al cuore c’è anche in altre lingue. «conoscere a memoria» si dice in francese «connaitre par coeur» (conoscere per mezzo del cuore). L’inglese è ancora più preciso perché la traduzione letterale dell’espressione «to have by heart» è «avere nel cuore». Vale a dire che ciò che ricordiamo, noi lo custodiamo nell’organo stesso degli affetti, ossia lo amiamo. E dunque il ricordare è amare».
Ciò che accomuna quasi tutti i testi delle cinque raccolte è la forma del frammento, della scrittura «breve» che, nell’affollato parolaio di questi tempi, sono una sorta di scialuppa di salvataggio. In questi ultimi anni ho perseguito con tenacia «l’arte del levare». E quello che cerco di testimoniare con questo lavoro.
…..L’Autore

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Il commento di Patrizia Maria Milani

«Se dovessi appiccicarmi un’etichetta, mi definirei minimalista sentimentale». Così scrive Alfredo Tamisari di sé. «Nello scavo della mia vita ho sempre trovato il senso nel piccolo: persone, cose, fatti. Nella scrittura, il frammento; nella fotografia, il dettaglio.» Questa predisposizione ci regala scritti arguti, delicati, sentimentali e anche… birichini. Andate alla pagina di Alfredo, “La trama delle parole” se siete amanti delle parole, della loro storia. Anche questo libro va tenuto sul comodino e letto un poco alla volta per gustare i diversi esperimenti di scrittura nei quali Alfredo si cimenta.
Qualche esempio:

«Abiti lisi i rapporti,
i sentimenti, le amicizie.
Non sappiamo più rammendare,
neppure rivoltare.»

«La scrittura è una lotta continua per sfuggire all’usura.»

«Ha preso il sopravvento l’idea che si debba sdrammatizzare tutto, col risultato che l’essenza dei fatti è “spiritosamente” annebbiata.»

«Ho sete di parole
che non siano echi
che non siano abissi
che non lascino segni
che siano lievi
e sorprendano il cuore
come all’alba
la neve bambina.»

Troverete simpatiche inserzioni, lacerti di cronache (e qui stuzzico la vostra curiosità), idee e pensieri su ogni tema. Anche questo libro merita di essere letto, consultato, aperto a caso se abbiamo bisogno di conforto.

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Note sull’Autore
Alfredo Tamisari è nato e vive a Milano. È stato insegnante elementare negli anni 1960-1980. Lasciato l’insegnamento, si è dedicato dapprima alla fotografia, poi alla scrittura e alla promozione culturale in ambito associativo.
Con l’Associazione «La Camera Chiara», ha promosso, in collaborazione con due biblioteche e il Comune di Milano, la pubblicazione di tre raccolte antologiche:
Quel libro nel cammino della mia vita (prefazione di Giuseppe Pontiggia), Per un archivio della Piccola memoria (prefazione di Duccio Demetrio) e Luoghi e viaggi nel cammino della mia vita (prefazione di Giampiero Comolli).
È stato ideatore e redattore del blog
Dizionario delle parole perdute, in collaborazione con la «Libera Università dell’Autobiografia». Ha pubblicato, fra l’altro, le raccolte di frammenti autobiografici Francobolli di tempo (2005) e Nello specchio del ricordo (I Dispari, 2007). Ha curato il volume antologico Nelle pagine del tempo – le parole salvate dai ricordi – Dizionario autobiografico collettivo – con prefazione di Duccio Demetrio (Edizioni Emmeti, Milano 2011). Suoi scritti sono presenti in diverse riviste (cartacee e online) e in alcune antologie.

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