Autori vari, RITRATTI – I Protagonisti della Musica
Accademia Nazionale di Santa Cecilia
(Edizioni Curci, Milano, 2023)

…..Michele dall’Ongaro, Presidente-Sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, nella sua presentazione ai vari volumi non nega affatto la crisi della musica classica, specie tra i giovani, ma è giustamente convinto, e noi con lui, che occorre rinnovare e sviluppare un progetto di “dialogo tra musica e società”. Questo progetto ha bisogno di un’azione avvolgente, portata avanti su più fronti: la scuola di base, le orchestre i giovani, la formazione più specialistica, la vita culturale musicale e concertistica, i media, le pubblicazioni.

…..Questa collana scommette sulla possibilità di un cambiamento assecondato dalla divulgazione culturale che passa attraverso il libro. Nasce così la pubblicazione di una serie di “agili ma aggiornatissime monografie dedicate agli autori più rappresentativi e affidate alla scrittura fresca di giovani studiose e studiosi che, oltre ad analizzare la vita e l’opera dei grandi compositori, ne contestualizzano l’esperienza nel quadro culturale e sociale del loro tempo”.

…..La collana, pubblicata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in coedizione con Edizioni Curci, cerca quindi si rappresentare quell’anello mancante tra le pubblicazioni specialistiche e il caos incontrollabile di internet. Avere a disposizione uno strumento di conoscenza di un dato musicista che sia sufficientemente esaustivo, competente, accessibile e corredato da immagini, fotografie, glossario, bibliografia, discografia e possibilità di ascolto immediato attraverso una playlist su Spotify è cosa davvero importante oggi.

…..Non solo per i giovani, che così possono scoprire un autore, conoscere la sua storia, introdursi all’ascolto delle sue principali composizioni, ma è significativo anche per il pubblico “adulto” sia che già frequenti le sale da concerto, sia che si stia avvicinando, sia pur tardivamente, al mondo speciale della musica. Dico questo perché sono sempre di più le persone adulte, in una società sempre più frammentata come la nostra, che hanno letteralmente bisogno di musica. Perché la musica apre al contatto con gli altri, crea dei riti personali e sociali, ci fa scoprire emozioni nuove e, diciamolo, permette di conoscere la storia delle nostre società da un’angolazione particolare.

…..Conoscere meglio la musica anche attraverso i musicisti, è prima di tutto un mezzo per vivere meglio, per apprezzare il piacere di un ascolto, per spingere le persone alla musica dal vivo, per collegare la musica con altre arti e sorprendersi con le vicende biografiche dei singoli autori.
Questa collana ha tutte queste qualità. Ne aggiungo un’altra: tutti testi sono scritti molto bene, con chiarezza e cura, con competenza e attenzione verso il lettore. Nessuna compiacenza banalizzante, ma neppure nessuna arroganza intellettualistica. Davvero ognuno di questi libretti è una miniera preziosa di informazioni e scoperte che ci immerge in una piacevole e scorrevole lettura, che a sua volta, stimola ad andare oltre. Insomma chi acquista queste monografie non le lascerà certo chiuse tristemente sugli scaffali della propria libreria.

…..I primi otto volumetti sono stati dedicati a Bach, Mozart, Chopin, Stravinskij, Beethoven, Verdi, Debussy; i successivi otto a Vivaldi, Schubert, Wagner, Ravel, Rossini, Schumann, Mahler, Rachmaninov cui seguono Haydn, Mendelssohn, Brahms e Ciajkovskij.
La curatela dei volumi è di giovani docenti, musicisti, critici, musicologi ed anche questa è una bella scelta per far conoscere al pubblico nuovi e diversi studiosi e studiose della musica. Ciascuno di essi sa mettere in luce le principali caratteristiche di ogni musicista pur rispettando una concezione editoriale comune. Tra i volumi che ho avuto il piacere di leggere ne cito due: quello dedicato a Stravinskij di Giada Viviani e quello dedicato a Schubert scritto da Luca Ciammarughi.

…..Giada Viviani sa cogliere la novità della musica di Stravinskij proprio nella sua volontà di rivelare e sollecitare nuove capacità di ascolto, con “macchie di colore, forme geometriche, blocchi di suoni, che hanno riscritto lessico e principi della musica del nostro tempo”. Stravinskij è un innovatore perché è capace di riassumere nella sua opera l’evoluzione che la musica occidentale ha compiuto sino al novecento. Così facendo egli riesce anche ad anticipare gusti e produzioni successivi.
Viviani conduce il lettore in un viaggio che dà grande rilievo alla vita del compositore che dalla Russia passa in Europa e poi in America, dalla sua formazione con Rimskij-Korsakov all’esaltante esperienza dei Balletti russi per passare a forme “neoclassiche” e persino a contati con la dodecafonia. Emerge quindi che le sue opere sono sempre congegni ipertestuali, che intessono reti di relazioni con autori e musiche del passato attraverso un uso mirato delle tecniche della citazione, del collage o della parodia. Le opere di Stravinskij piacciono perché la sua musica può essere così fruita “a vari gradi di consapevolezza mantenendo intatto” il suo fascino. L’autrice ci mostra poi le notevoli connessioni che ha la musica di Stravinskij, oltre che con tutti i musicisti più importanti del suo tempo, anche con la letteratura e le altre arti ed espressioni artistiche quali il cubismo, l’astrattismo, il surrealismo, il neoclassicismo permettendo al lettore una conoscenza più ampia del suo contributo musicale specifico.

…..Per quanto riguarda Schubert, Luca Ciammarughi ne è un cultore. Critico musicale, scrittore, conduttore radiofonico, ma soprattutto pianista. Luca Ciammarughi, ha inciso numerosi CD e suonato in sale prestigiose d’Europa e Stati Uniti: egli conosce Schubert dall’interno, per così dire. Sa così condurci nell’intimo della musica di questo compositore. “Dipinto a lungo come autore malinconico, romanticamente esangue e irresoluto, Schubert fu in realtà il musicista più complementare e innovativo rispetto al maestro Beethoven e alla sue sperimentazioni”.
Nella storia della musica, Schubert è stato considerato talvolta una sorta di autore minore, per nulla paragonabile a Beethoven. Ciammarughi insiste invece sulla specificità di Schubert, sulla sua grande originalità che si è espressa soprattutto nella produzione liederistica, nelle sonate per pianoforte e nella musica da camera oltre che in alcune grandi composizioni sinfoniche. Ciammarughi ci spiega come Schubert sappia fondere l’ascetismo e la severità dei nordici con la luminosità, il calore passionale dei latini: nelle sue composizioni egli fa convivere il perturbante, il demoniaco con una dimensione celestiale, melanconica, dolcissima. Le splendide melodie di Schubert sembrano “avvitarsi” su se stesse “come una spirale o un oggetto che ruoti attorno a un perno”. Tale impostazione dà alla sua musica una carattere sognante unico che procede per temi successivi, liberamente ispirati e senza il necessario vincolo della forma-sonata.

…..Questo non è che un piccolo assaggio. L’invito è di affrettarvi a cercare questi piccoli grandi libri (www.edizionicurci.it).

…..Stefano Vitale

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