“Sfogliando il tempo” di Gabriella Paci
(Edizioni Helicon, Arezzo, 2021)

…..Viviamo in un mondo segnato a inquietudini e contraddizioni profonde, in un “tempo fragile” in cui non si distinguono più nettamente i contorni tra ciò che è e ciò che sarà, fra l’incertezza del presente e l’ansia per un futuro di cui non si intravedono con chiarezza le attese e le possibili realizzazioni”.

…..Così scrive Fernanda Caprilli nella sua prefazione. E i titoli delle sezioni della silloge di Gabriella Paci sono emblematici: “Passate stagioni”, “Tempo fragile”, “Ricorrenze” proprio a segnare le stazioni di un percorso poetico per lo più rivolto ad un colloquio interiore, a uno scandaglio dei propri pensieri e delle proprie emozioni che emergono dl confronto con la realtà personale e pubblica, per così dire, ma sempre con l’orecchio volto ad auscultare le sottili vibrazioni dell’anima. Indagare la vita, coi suoi momenti tormentati e malinconici, affrontarne le asprezze attraverso la poesia, esplorare il malessere e i disagi del tempo con la scrittura, ma cercare comunque l’autenticità e un sobrio conforto nelle piccole grandi cose del quotidiano, nelle vicende personali che danno speranza.

…..Questa la cifra della poesia di Gabriella Paci. Lo stile è diretto, semplice, ma curato, la lingua è colloquiale, sostenuta da passaggi quasi musicali, che non teme di mettersi a nudo, magari con più o meno consapevoli riferimenti alla lirica di un’Antonia Pozzi e in altri momenti con spunti più chiaramente pot-montaliani. Colpiscono alcuni incipit efficaci come “Regalami un mazzo di parole” oppure “Ho le mani piene del tempo immobile” o si veda “Trilli sospesi nel passato ormai speso” e colpisce la sua “limpida saggezza di fondo” che emerge dai versi come ha notato Claudio Santori nella Postfazione.

…..Certamente Paci è una poetessa convinta del proprio legame con il suo “fare poesia”, e lo dimostrano i riconoscimenti che la sua poesia ottiene; è una poetessa che cerca nella poesia qualcosa di più che uno sfogo usando metafore precise e cariche di risonanze. E così facendo tesse un filo di poesia che avvolge e scalda il lettore.

…..Stefano Vitale

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Al porto dei rimpianti

Ho la bocca colma del resto dei baci
le mani piene di carezze non date
sulle braccia il peso di abbracci respinti:
gravano sul cuore e recidono i sorrisi,
fiori senza profumo. Nido deserto è l’amore
volato al vento che spazza parole nel
turbine dell’incomprensione e del rifiuto.

S’accascia ai piedi del giorno la luce
illusoria della speranza tradita…
A chi donerò tutto l’amore che è tuo?
Ciclico corso è il suo e ritorna
al banco dei pegni chiedendo invano
il riscatto. Resto ferma al porto
dei rimpianti dove la luna storta
non regala che sommessi sospiri
da mescolare a frammenti di luce
sulle onde mosse dei sentimenti
mentre scruto il fondo alla
ricerca di un tesoro affondato.

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Cieli smarriti

Viviamo nell’orlo di giorni sbrecciati
a filo sul baratro della paura
di un presente di cocci rotti
di un futuro che taglia le ali al volo.

Solo il vento ha il sentore di onde
frante sugli scogli dell’ostinazione
a credere che ci saranno altre primavere
a far fiorire ancora abbracci e sorrisi.

Ora respiriamo solo aria stanca
che il filtro della tolleranza ci impone
e l’azzurro di smalto è per noi solo
utopia di cieli smarriti nel tempo.

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Regalami un mazzo di parole

Regalami un mazzo di parole
da far sbocciar piano,al battito
d’ali di carezze lievi. Non ho bisogno
d’altro che di sentire il profumo
delle illusioni per accedere
la lanterna della speranza
sul davanzale elle attese
dove appassisce il fiore
di passate stagioni di sole.

Cullami stasera tra petali di parole
viole sulle sponde del cuore,
messaggere di voli di rondini
tra i temporali dei pensieri.

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…..Note sull’Autrice
…..Gabriella Paci  è nata a Cortona nel  1953 e vive ad Arezzo. Di poesia ha pubblicato: Lo sguardo oltre… (prefazione  di Adua Bidi Piccardi, Aletti, 2015, premio Tagete 2016, segnalato al premio internazionale Cumani-Quasimodo 2018), Onde mosse (prefazione di Nicola Caldarone, Effigi, 2017, premio Tagete 2019), Le parole  dell’inquietudine (prefazione di Nicola Caldarone,  Edizioni Luoghinteriori, 2019, premio Persephone 2020), Sfogliando il tempo (prefazione di Fernanda Caprilli, Edizioni Helicon, 2021).
…..Sue poesie sono comparse in antologie come Orme (a cura di Elio Pecora, Edizioni Pagine, 2014) e sulle riviste “Buonasera Taranto”, “Euterpe” e “Luogos”.
…..Laureatasi  in storia e filosofia, si è dedicata all’insegnamento.

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