“Canti Orfici”, dedicato a Dino Campana
Aiòn Teatre – Marcel Lesko:
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Le immagini oniriche, evocate nei Canti Orfici, prendono corpo e appaiono
La musica si lascia attraversare dall’invisibile melodia di Dino Campana
• La voce si immerge nei suoi versi e diviene grido e canto
La parola torna ad essere suono …
• Un viaggio onirico in cui il linguaggio di Aiòn Teatër unisce in unico flusso vitale musica, danza, canto, parola e immagini archetipiche; ogni aspetto è veicolo di energia, che comunica ad un arcaico sentire e non ad una comprensione razionale.
Il lavoro di Αiòn Teatër si muove per recuperare con semplicità quel sacro e profondo ascolto che crei la possibilità di vivere insieme un momento rituale e risvegli l’energia vitale di ognuno.
• “Colui il quale, contemplando il cielo, sente nell’intimo cuore la voce dell’ignoto e la quiete dell’ignoto, costui vede e sa molto di più d’ogni superbo interrogatore della volta siderea. I sentimenti che lo spettacolo della notte fa nascere nelle anime semplici sono i soli che rispondano al palpito delle stelle; e il poeta non è se non un’anima semplice ed
infantile, quando la sua parola s’accorda col ritmo dell’ immensa respirazione notturna…
…Così conosco una musica dolce nel mio ricordo senza ricordarmene neppure una nota:
so che si chiama la partenza o il ritorno …”
(Conti, La Beata Riva)
• Rendere la sensibilità capace di percezioni più sottili e più approfondite: è questa la ragion d’essere della magia e di quei riti di cui il teatro è semplicemente un riflesso.
(A. Artaud)