L’inconveniente di Esistere” di Fabio Carapezza
Demian Edizioni

Narrativa / Racconti

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L’antico male di vivere attraverso gli occhi  delle persone comuni.

È uscito fresco di stampa per Demian Edizioni il libro di Fabio Carapezza,      L’inconveniente di esistere, un compendio di quindici racconti i cui protagonisti si distinguono per quel mal di vivere radicato nell’anima dell’essere umano, la cui principale funzione, come scrive la giornalista Maria Antonietta Cruciata in una nota, è quella di «evidenziare l’elaborazione – non sempre cosciente – di risposte immediate ai fini della sopravvivenza.»
Le storie rivelano il disagio sociale, la solitudine, la tristezza, l’inadeguatezza e le problematiche relazionali di cui ogni essere umano prima o poi fa esperienza. Sentimenti descritti in modo mirabile da poeti e filosofi come Lucrezio e Ciorian, Schopenhauer, Montale, Leopardi.
Sintetizzati addirittura ai tempi dell’antica Roma da Seneca nel concetto di tedium vitae, tornato oggi di drammatica attualità con la paura di vivere dei giovani, istruiti con modelli educativi e visioni del futuro inadeguati alla nuova società globalizzata.
I personaggi di Carapezza, diversi per caratteristiche ed estrazione sociale,
fanno i conti con la propria visione negativa della vita, le aspettative e i rimpianti, la difficoltà di dare un senso all’esistenza, il precario equilibrio.
Ne L’inconveniente di esistere, uomini e donne, giovani e adulti, vivono ai margini della società, in ambienti che esaltano il senso di inadeguatezza  dell’individuo; talvolta senza istruzione, come nel caso di colui che viene chiamato semplicemente Ragazzo, o senza una fissa dimora, come nel caso di Niccolò il barbone, il cui «disagio sociale s’insinua esattamente allo stesso modo di un verme solitario, tace nei suoi artigli, scalpella l’anima della morale ma non ne divora l’indifferenza». Oppure ancora, riflettendo «le frustrazioni comportamentali di milioni di individui che hanno condotto la civiltà umana al declino», cioè quei meccanismi e regole di profitto e consumismo che divorano la società.
Le emozioni dei protagonisti sono molto intense e contrastanti. Se da un lato denunciano l’illusorietà del vivere e l’insidia del male, dall’altra riconoscono la possibilità di cambiare, di scuotersi da una «latitanza nei confronti di una vita» che non appartiene oppure, come sostiene Zak, il ragazzo padre australiano, di «ritrovare la strada della pace o della redenzione».
Un libro che esplora anche il paradossale, talvolta con tinte forti, in cui tutti
si possono riconoscere. Perché il mal di vivere è antico quanto l’uomo.

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Fabio Carapezza vive e lavora a Parma, dove si è laureato in Filosofia con una tesi sull’etica di  Romano Guardini. Dopo aver vinto il primo premio del Concorso Internazionale Giovanni Gronchi, ha pubblicato la silloge Pezzi di vetro (Ibiskos 1993) con lo pseudonimo Fantomas. Una sua poesia è apparsa sul numero 237 di «Poesia», la più autorevole rivista di poesia in Italia edita da Crocetti Editore. Nel 2010 si è classificato al primo posto al Concorso Letterario Alberto Tallone per la sezione narrativa. Conseguentemente a un periodo di “disfacimento interiore”, ha viaggiato molto, svolgendo svariati lavori. È attualmente alla ricerca del lato conveniente dell’esistere.

 

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