IL GIORNALACCIO  vi ripropone un interessante documentario sulla poliedrica figura di Leo Longanesi, tratto dal ciclo RAI: Intelligenze scomode del Novecento,
a cura di Giano Accame e Sergio Tau.

“Pensatore contro”, anarchico di destra, fascista della prima ora e dissidente poi, borghese ipercritico e irriverente con la borghesia, Longanesi merita di essere ricordato come uno tra i più brillanti ed incisivi intellettuali della prima metà del Novecento italiano.

*In calce, gli aforismi più noti dell’Autore

Leopoldo Longanesi, detto Leo (Bagnacavallo, 30 agosto 1905 – Milano, 27 settembre 1957), è stato un giornalista, editore, pittore, disegnatore e aforista italiano.
Si cimentò nell’arte della scrittura, nella grafica, nella tipografia, nell’illustrazione, nel disegno caricaturale e nella pittura, lasciando sempre un’impronta originale e controcorrente.
Nella sua vasta produzione pubblicistica, il gusto per la tradizione si fuse con un atteggiamento intellettuale anticonformista. Tra i più eclettici creativi del suo tempo, fu il maître à penser di un’intera generazione di scrittori e giornalisti.

 


Gli AFORISMI “storici” di Longanesi

– Vissero infelici perché costava meno.
– Veterani si nasce.
– Sono un carciofino sott’odio.
– Sono un conservatore in un Paese in cui non c’è niente da conservare.
– Il paradosso è il lusso delle persone di spirito, la verità è il luogo comune dei mediocri.
– L’omosessualità è un’estetica come la massoneria è una religione.
– Non comperate quadri moderni, fateveli in casa.
– I nostri deputati leggono poco, si sente dal loro silenzio.
– Alla manutenzione, l’Italia preferisce l’inaugurazione.
– Italiani: buoni a nulla, ma capaci di tutto.
– Eppure, è sempre vero anche il contrario.
– I debiti di riconoscenza si pagano entro le ventiquattro ore con l’antipatia.
– In Italia, tutti sono estremisti per prudenza.
– L’intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto.
– L’italiano non lavora, fatica.
– Montanelli: un misantropo che cerca compagnia per sentirsi più solo.
– Non si ha idea delle idee della gente senza idee.
– Quando suona il campanello della loro coscienza, fingono di non essere in casa.
– Un vero giornalista: spiega benissimo quello che non sa.
– Un’idea che non trova posto a sedere è capace di fare la rivoluzione.
– Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo.
– Non capisce, ma non capisce con grande autorità e competenza.
– Bisogna trovare un fratello al Milite Ignoto.
– È meglio assumere un sottosegretario che una responsabilità.
– La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta: Ho famiglia.
– Non bisogna appoggiarsi troppo ai princìpi, perché poi si piegano.
– Soltanto sotto una dittatura riesco a credere nella democrazia.
– Tutte le rivoluzioni cominciano per strada e finiscono a tavola.

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