Succede che commemorare la Liberazione del 25 aprile non è solo un atto dovuto nei confronti di chi ha fatto la storia, ma un’esigenza concreta per scongiurare il pericolo che le giovani generazioni associno quella parola solo a nascondino.
Perché l’ignoranza giovanile non può essere sempre “tana, liberi tutti”, e la storia non è un gioco.

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