Succede che il rapporto tra scienza ed etica si è fatto burrascoso dopo l’annuncio dell’impianto di cellule umane nell’embrione di una pecora: una ogni diecimila, si sono affrettati a chiarire i ricercatori statunitensi autori dell’esperimento, ma tanto è bastato per suscitare indignazioni e perplessità – presumibilmente, si sarebbero palesate anche se la cellula umana fosse stata una sola.
La chimera inseguita dal gruppo di scienziati dell’università californiana è quella di trapiantare sull’essere umano organi ibridi cresciuti in un soggetto animale.
In Italia, ogni giorno muoiono tre persone in attesa di trapianto: ricordarlo ha sufficiente potere persuasivo rispetto all’utilità della ricerca americana?
Ciò che non si conosce spaventa, da sempre, ma fa paura anche la morte: quali compromessi possiamo accettare per avere salva la pelle?

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