WALLANDER SI SBRUCIACCHIA SALTANDO NEL MURO DI FUOCO

Ancora una volta il compianto Henning Mankell (genero di Ingmar Bergman, fra l’altro) infarcisce una delle avventure del suo commissario Wallander, “Muro di fuoco” (Marsilio, 2005/10, originale 1998, pp.520) di una serie di imprecisioni che andiamo, puntualmente anni dopo, ad elencare.

Qualcuno provoca un cospicuo blackout nella zona di Ystad, ma la cosa, per tutto il libro, viene valutata con una certa incertezza, diciamo: “… gran parte della Scania era rimasta al buio.” “…un buon quarto della Scania è al buio.” ”Circa un quarto della Scania è al buio.” “Un quarto della Scania era senza elettricità.” “… metà della Scania…” “… un blackout in un quarto della Scania.” “…una vasta parte della Scania.” “… un quarto della Scania.” “… un blackout in gran parte della Scania.” “A parte che quando si è verificato il blackout tutti sono rimasti al buio.” “Pensò al blackout che aveva lasciato al buio un quarto della Scania.”

Molto spesso il Nostro ‘eroe’ ripensa a quanto riferitogli da un personaggio dell’inchiesta circa la vulnerabilità del mondo e della società attuali (1997), ma quello a pagina 56 gli aveva detto soltanto: “Forza e debolezza si muovono mano nella mano”.

Tra pag. 83 e pag. 115 v’è un bisticcio tra ‘circa tredici’ e/o ‘dodici’ ore intercorse da un omicidio.

Errorino del traduttore Giorgio Puleo a pag. 193: “Uno degli angoli era incavo…” … Ma ìncavo non esiste come aggettivo: piuttosto nel muro si trovava un incàvo, sostantivo !

A pag. 238 Wallander commmemora l’inizio della sua carriera: siamo a domenica 12 ottobre 1997 e lui afferma che “esattamente quarant’anni prima”, primo giorno di lavoro nella polizia, era “un lunedì mattina” … Invece no: il 12 ottobre 1957 era un sabato!

A pag. 267 poi afferma con baldanza: “Nessuno è così idiota da cercare di uccidere lo stesso poliziotto due volte di seguito”. E perché no? Infatti quello ci riprova altre due volte!

A pag. 314 si inventa “Una gomma da masticare, Spearmint. Al gusto di limone”. Ma com’è possibile? Spearmint è il gusto alla menta, mica una marca di chewing-gum! Infatti a pag. 315 si trova: “Non posso immaginare che menta su una cosa simile”. Ah ah ah!

A pag. 457, come spesso gli accade, Wallander batte la fronte su una pietra procurandosi uno squarcio sanguinante. Ma è mai possibile? Almeno Maigret appoggiava la fronte sui vetri per risolvere i casi!

Tra le pp. 486 e 501 un’incongruenza: “… vi siete incontrati a una conferenza all’inizio dell’anno”, ma poi: “… si ricordò di averlo incontrato a una conferenza anni prima”.

Estrema perla a pagina 502: “… era stato un membro della criminalità organizzata clandestina”. In effetti siamo circondati da quella ufficiale, che opera alla luce del sole!

M.M.

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