SIMENON, “PICCOLO PADRE” CENSURATO!

Nel novembre del 1964 Mondadori pubblicò il numero 489 della Medusa (210 pp. per 1600 lire) affidando la traduzione di “Bergelon” (settembre 1939) a Elena Cantini, sulla quale sui social ferve tuttora la querelle se fosse una traduttrice impeccabile ovvero infedele. Dopo un’attenta doppia rilettura temiamo che non vi sia più dubbio alcuno: leggere quel che segue per convincersi!

A pag. 9 Bergelon, che doveva smaltire una sbornia, “avait la gueule de bois” = “aveva la nausea”, ma a pag. 92 lo stesso sintomo viene tradotto come “mal di testa”.

A pag. 13 c’è il primo di innumerevoli ‘petit père’ che diventa ‘piccolo padre’ (come Stalin?), ma la traduzione più appropriata è naturalmente ‘vecchio mio’!

A pag. 19 c’è uno ‘chagrin fauve’ che diventa ‘cuoio giallo’, ma trattasi di ‘zigrino fulvo, rossiccio’ !

A pag. 20 c’è la prima di innumerevoli parole o locuzioni o intere parti soppresse: ‘a due soldi il punto’.

A pag. 23 la forte bestemmia “Saloperie de nom de D.”, già autocensurata dall’Autore, diventa un semplice “Porco”.

A pag. 32 manca la frase “Lui scriveva una prescrizione”.

A pag. 34 la Cantini prende un ‘qui’ per un ‘que’, facendo diventare un complemento oggetto un soggetto: “le parole che pronunciavano i suoi malati”, invece Simenon scrive “le parole che rasserenavano i suoi malati”.

A pag. 39 un ‘grenier’ diventa un ‘granaio’, ma trattasi di ‘soffitta’!

A pag. 46 il sole al tramonto farebbe diventare le case color ‘mattone’ (?), ma Simenon scrive ‘chaudron’, cioè paiolo e quindi color ‘rame’ !

A pag. 47 viene soppresso il parapetto/spalletta/ringhiera sulla Loira.

A pag. 70 è sparito ‘un bricoleur en T.S.F’, cioè un ‘riparatore di apparecchi radiofonici’.

A pag. 77 ‘un cruchon’ di calvados è diventata una ‘bottiglia’, ma è solo una ‘caraffina’.

A pag. 90 certi ‘panni’ sono invece ’la federa del mio cuscino’.

A pag. 95 un ridondante ‘Salite di sopra’ era piuttosto un ‘Venite su.’ Mentre una povera malata di idropisia per la Cantini “Gira nell’acqua”, invece purtroppo “Si trasforma/Gira in acqua”.

A pag. 101 manca la traduzione di ‘à la boule’ = ‘sconsideratamente’ / ‘a precipizio’.

A pag. 102 le ‘pagliuzze’ nelle iridi di Cécile di pag. 53 sono diventate assurde ‘pagliette’ (?!).

A pag. 103 l’eleganza della stanza nell’originale sarebbe anche ‘feutrée’ = felpata, ovattata.

Alle pp. 107, 119, 126, 143 le ‘crevettes’ = gamberetti, vengono tradotte come ‘granchi’ o ‘granchiolini’.

A pag. 113 una prima censura praticata dalla traduttrice: Elise, ragazza con due amanti in contemporanea, non viene definita, come fa l’Autore, ‘dagli amori spartiti’.

A pag. 118 sono sparite ben due righe del testo: “Cécile solleva la testa e vuole sapere se ci vogliono due c in scocciare.” (L’originale reca ‘deux m à emmerder’ e dunque: nuova censura!).

A pag. 124 Simenon si fa audace e la Cantini sopprime addirittura quattro righe: “entre les jambes, dans le double creux des fesses où le maillot était trop serré, quelques petits poils épais, très noirs, luisants, qui frisottaient”.

A pag. 137 mancano due righe effettivamente poco significative su una centralinista.

A pag. 149 manca ‘Au fond d’une échappée’ = ‘Al fondo di una prospettiva’.

A pag. 153 manca ‘à la cantonade’ = ‘verso le quinte’.

A pag. 155 una ‘soupente’ = ‘soppalco’ è diventata una ‘stanza’.

A pag. 157 una busta per ora non spedita è però ‘tutta affrancata’, solo nell’originale.

A pag. 165 un ‘faux ménage’ viene tradotto con una ‘strana famiglia’, ma è una ‘coppia illegittima’!

A pag. 167 manca la traduzione di ‘sur lest’ = ‘in zavorra’.

A pag. 168 il ‘migliore champagne’ sarebbe anche ‘millesimato’.

A pag. 189 mancano due righe piuttosto importanti: “Un’idea lo colpì. Non sarebbe stato più giusto…?”.

A pag. 191 manca “non solo … ma anche da tutti gli spurghi dei freni”.

A pag. 193 viene dimenticato del ‘port-salut’, cioè un tipo di formaggio.

A pag. 194, tra un avvocato e un magistrato, è venuto meno un procuratore.

A pag. 198 mancano dei teloni.

A pag. 199 dei bar non sono più ‘crapuleux’ = sordidi.

Ibidem, un ‘paiallasson’ = stuoino, è diventato ‘di fronte alla porta’.

Alle pp. 200 e 201 una trasparente ‘combinaison’ per la Cantini è senz’altro una ‘combinazione’, ma nel ’64 (e nel ’39) davvero la ‘sottoveste’ si chiamava così?

A pag. 207 manca il pollaio.

A pag. 208 Mimile vuol farsi regalare ‘une arbalète’, che viene tradotta con ‘tagliola’, ma per un giovane scout propenderemmo per una piccola ‘balestra’!

All’ultima pagina, la 210, mancano le maschere ai duemila negri.

E a noi ulteriori commenti.

M.M.

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