SELLERIO NON CORREGGE MONDADORI
Succede che nel novembre 2017 Camilleri e il suo editore storico decidano di riproporre il best seller “Un mese con Montalbano” una ventina d’anni dopo l’uscita presso Mondadori. Ebbene: tutti gli errori, e ce ne sono di pacchiani, presenti nella prima edizione si ritrovano puntualmente anche in questa più recente, segno che a Palermo nessuno s’è preso la briga di rileggere il testo ed emendarlo, come al solito!
A pagina 39 a Nerval viene attribuito il nome di Gérald , mentre si tratta di Gérard.
A pagina 62 un omicidio sarebbe avvenuto in contrada Zagarella, ma poi, alle pagg. 63 e 68 il loco si sposta in contrada Zingarella.
A pag. 122 si legge “qualche altro suppellettile”, ma il termine è femminile, almeno in italiano.
A pag. 302 s’incontra l’abbaglio più grave, quando di Jan Potocki si dice che “era nato nella seconda metà dell’Ottocento” . Trattasi di Settecento! (1761-1815).
Ma anche sull’età dello stesso commissario Montalbano Camilleri non ha le idee chiare, o per lo meno non la sorveglia di racconto in racconto: a pag. 365 si afferma che “Nel ’68 il futuro commissario, che aveva diciotto anni …”, quindi risulta nato nel 1950; ma a pag. 277, in un altro racconto, “Aveva trentadue anni, allora”, perciò dovremmo essere nel 1982, eppure allo scioglimento della storia, a pag. 288, un fattaccio del ’45 viene vendicato più di quarant’anni dopo, dunque ben oltre l’82.
Tra le pp. 379 e 380 forse l’Autore equivoca su due personaggi dei fumetti, giacché descrive un marinaro come ”una via di mezzo tra Pietro Gambadilegno e Braccio di Ferro”. Probabilmente intendeva Bluto the Bruto, infatti poco dopo la descrizione prosegue: “Piuttosto grassoccio, barbetta tagliata alla Cavour,” … e dunque proprio di Bluto si tratterebbe!
M. M.
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