CRONOLOGIA IMPRECISA IN ANNE HOLT

Nell’ultimo poliziesco della grande autrice norvegese Anne Holt, “La condanna” (Einaudi, marzo 2018, 415 pp.), abbiamo riscontrato delle incongruenze temporali sorprendenti in un giallo così serrato dove gli stessi capitoli sono scanditi dalle date, oltre ad alcune invenzioni deprecabili da parte della traduttrice Margherita Podestà Heir.

A pagina 40 si dichiara che “Anna era stata uccisa la notte di capodanno del 2003”, mentre in tutto il resto del libro la data risulta essere posticipata di un anno.

A pag. 43 apprendiamo che “un’enorme stella filante” in Norvegia risulta “accesa e scintillante” come una fiaccola o una girandola pirotecnica.

A pag. 187 compare un misterioso bisticcio: “Hanne non sorrideva mai così modo per prenderlo in giro”.

A pag. 227 la traduttrice inventa un orrendo neologismo: ‘illogorirsi’ per ‘logorarsi’ !

A pag. 278 “… la donna era una potenziale candidata al suicidio già prima di morire…” (?!) Meglio ‘prima di San Silvestro 2003’, quando è poi proprio morta.

A pag. 305 si parla di “… rifugiati annegati nel Mediterraneo” (?) Forse solo ‘boat people’, diciamo.

A pag. 341 si trova un metaforico ‘piedistallo (…) allungato a dismisura’: forse innalzato o sopraelevato.

A pag. 386 una leggera imprecisione aritmetica: “Erano passati quasi quattro giorni”, ma poi si precisa: “Novantasei ore e sette minuti”, quindi poco più di quattro giorni interi!

Ancora una volta: leggeteli ‘sti libri prima di licenziarli!

M.M.

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