QUALCHE NEO NEL NUOVO LUCARELLI
…..Ci fa sempre sorridere quando un autore, a fine tomo, ringrazia sperticatamente tutta la squadra di editors, e in particolare qualche amico fidato, per avergli trovato e corretto una serie d’errori; poi il libro, in questo caso “Bell’abissina” (Mondadori, novembre 2022, 185 pp.), giunge nelle nostre mani.
– Alle pagine 88 e 103, seguendo l’ordine del serial killer, l’anno del secondo scannamento dovrebbe essere il 1939 e non il 1938.
– A pagina 91 Lucarelli usa ‘impalarsi’ per ‘trafiggersi’/’infilzarsi’ finendo dopo una caduta sulle punte acuminate di un’inferriata: il raffinato e straziante metodo dell’impalamento, quello che si ascrive normalmente a Vlad Dracul, è ‘ben’ descritto da Ivo Andrić ne “Il ponte sulla Drina” (1945).
– A pag. 118, parlando di musica jazz e di swing, si legge: “Il Duce ha un figlio che la suona benissimo, e infatti lo chiamano ‘swing italiano’.” Siamo nel maggio del 1940 e Romano Mussolini avrebbe compiuto 13 anni solo a settembre e intrapreso la brillante carriera jazzistica solo dopo la fine della guerra voluta dal suo improvvido papà.
– (161) refuso: ‘arrivata’ per ‘arrivava’.
– (162): violento incidente stradale, per cui la 508 Balilla ruota su se stessa e finisce a sbattere con la fiancata contro un albero e Weinì, la bella abissina, risulta “coperta dai vetri del finestrino esploso”, ma se due pagine prima li avevano abbassati completamente entrambi! Forse si tratta del parabrezza.
– (169) – l’errore più marchiano: “il Resto del Carlino” plaude all’entrata in guerra dell’Italia in data martedì 11 agosto 1940 -XVIII. Un po’ tardino, la data fatidica essendo stata ovviamente due mesi prima, il 10 giugno!
– (185): tra i ‘credits’ degli autori delle strofette di canzoni dell’epoca manca clamorosamente il dato relativo a “Ma le gambe”, citata alle pp. 117/118.
…..M. M.
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