LE OSCURITA’ DI “CARMILLA” (MILLARCA / MIRCALLA)

La traduzione di “Carmilla” di Joseph Sheridan Le Fanu (Sellerio, 1980, 114 pp.) presenta oscurità che vanno aldilà della materia già oscura di suo, trattandosi di vampirismo, e sono da attribuire al dotto professore Attilio Brilli.

Il quale, a pagina 12, inventa un modesto ‘riascolo’, che noi diremmo ‘riuzzo’, ma che il sommo Zingarelli bolla di riottolo’ o ‘riozzolo’.

Alla pagina successiva “Madame Perrodon parlava francese e solo di rado faceva ricorso ad un inglese stentoreo”. Cioè gridato con voce tonante? Lo sentiremmo meglio stentato!

A pag. 21 “A manca la stretta viottola svolgeva il suo corso serpigno”. Magari serpeggiante.

A pag. 23 “Questa notte la luna è satura di magnetismo e di influssi odiliaci…”. Qui neanche lo Zingarelli può soccorrerci e ovviamente il correttore automatico li sottolinea in rosso!

A pag. 57 troviamo ”una discendenza che risale molto, molto indietro nel tempo, antichissima”. E quando ne discenderà?

Alle pp. 63 e 88 vi sono degli “Affatto” che dovrebbero essere dei “Niente affatto.

Più volte il generale chiama la sua defunta nipote ‘la mia figliola’.

A pag. 114 per decapitare la vampira ci vorrebbe uno ‘scurcino’ = attrezzo per scorciare?

Ancora due sviste di Brilli non più da traduttore ma nella sua breve postfazione dal piglio universitario:

– a pagina 142 afferma che “il romanzo di Le Fanu anticipa di qualche anno lo stesso Dracula di Bram Stoker”. Il primo uscì nel 1872 e quest’ultimo nel 1897 = un quarto di secolo!
– Infine a pagina 143 il Nostro conia un “impliciti” sostantivo plurale, nel senso di “implicazioni” crediamo, oppure è caduto il sostantivo successivo.

 

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CARMILLA: UN’ALTRA TRADUZIONE

Nel 1997 Newton Compton pubblicò “Tra fantasmi e vampiri”, un volume antologico di 304 pagine dedicato a Le Fanu a cura di Gianni Pilo, dove compare, tra le pagg. 249 e 303, la traduzione di “Carmilla” di Roberta Formenti.

Siamo andati a spulciare i punti dolenti della versione Sellerio ed ecco cosa abbiamo trovato:

– Il ‘riascolo’ è diventato un ovvio ‘ruscello’.
– L’inglese stentoreo/stentato è ‘un pessimo inglese’.
– La frase della stretta viottola serpigna è: “Alla nostra sinistra il piccolo sentiero si inoltrava nel folto degli alberi maestosi sparendo presto alla vista.” Niente serpenti in vista!
– Gl’influssi odiliaci della luna han lasciato il posto a “influssi magnetici e arcani”.
– La discendenza che risale si è precisata in “Mia madre apparteneva a un’antica famiglia ungherese”.
– Gli affatto = niente affatto sono diventati giustamente dei “No di certo”.
– Infine lo ‘scurcino’ è semplicemente una spada.

Finalmente, brava Formenti !

M.M.

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