SCOMPENSI D’EINAUDI

La pluripremiata giallista canadese Louise Penny, alla sua prima uscita per la Casa dello Struzzo con “Case di vetro” (Einaudi, marzo 2019, pp.550), non è stata servita impeccabilmente né dalla sua traduttrice, Letizia Sacchini, né dal suo editore, né in parte neppure da se stessa; ma andiamo con ordine:

l’Autrice scrive in inglese ma, per segnalare evidentemente le sue origini franco-canadesi, fa intercalare ai suoi personaggi dei melensi Oui, Non, Patron, Merde, qualche Désolé e un simenoniano Mon vieux, oltre all’uso di frequenti D’istinto di macchinale memoria.

Un suo topos stilistico ricorre mezza dozzina di volte e si tratta di brividi lungo la schiena: a pag. 9: “… sentì un brivido lungo la spina dorsale”; a pag. 55: “Uno spettacolo … che ora inspiegabilmente gli mandava un brivido lungo la spina dorsale”; a pag. 79: “… sentì un brivido lungo la schiena, come il presentimento prima di un terremoto”; a pag. 82: “… sentì lo stesso brivido della prima volta”; a pag. 204: “Mi dà i brividi”; a pag. 404: “I rivoli d’acqua gli scorrevano sotto il colletto e lungo la spina dorsale, facendolo rabbrividire piano”; a pag. 474: “… sentì un rivolo di sudore colarle lentamente lungo la spina dorsale”. Si vede che in Canada, che sia luglio o novembre, quella è la sensazione più diffusa!

Iniziamo ora con le stranezze, e sono tante:

a pag. 22 manca un pezzo di frase: “lui, un commissario / capo” a nove righe dalla fine del capitolo.

A pag. 43, prima riga, c’è una ‘a’ di troppo e il senso della frase salta.

A pag. 59 manca un ‘che’ dopo “Ma lui sapeva”: esito come sopra.

A pag. 68, ultima riga, si legge “In genere i teste rispondevano”, ma il plurale di teste è testi.

A pag. 71: “Tra di loro era sempre stato il più debole e irrisolto”.  Irresoluto o irrisoluto!

A pag. 78 “si stringono affari milionari”. Magari accordi.

Alle pp. 120-121 Göring viene definito ‘generale’. A noi risulta che fu via via Ministro, Maresciallo, Feldmaresciallo dell’Aria, ma non generale.

A pag. 122, prime righe: “raggiungere a confine”?

A pag. 123 “Erano appena le sette di mattina e il sole già picchiava feroce”. A luglio, sì, ma a quell’ora e a Citta del Québec?

A pag. 246 scelta pessima della traduttrice: “Dal divario dei suoi 25 anni, sembravano tutte vecchie”. ‘Divario’ ?!?

Tra le pp. 264 e 429 ci sorge qualche dubbio: la mazza da baseball arma del delitto che si ritrova “posata contro la parete. Somigliava a un atroce punto esclamativo” . (Riteniamo impossibile che l’assassino si sia premurato di lasciarla in equilibrio con il manico in basso e la parte rigonfia in alto). Ma poi: “… la mazza era qui sul pavimento”: incongruenza!

A pag. 311: “Non capisco. Non capisco. (…) All’inizio quelle parole erano state un’affermazione”?!

A pag. 358 manca un altro bel pezzo di periodo, in quanto si legge: “Quando nessuno dei due rispose, aggiunse: – A me potete dirlo”. Ma la giudice non aveva formulato nessuna domanda!

A pag. 359: “In Canada ogni anno muoiono più di quindicimila persone per colpa di sostanze illegali”; ma poi questo dato viene definito ‘percentuali’ (?) e anche a pag. 361 si legge: “Ha appena detto che in Québec una grossa percentuale di reati deriva dallo smercio di droga”.

A pag. 416 si raffrontano i bombardamenti a tappeto di Coventry e di Dresda: “… la notte del bombardamento di Coventry (…) Oppure quella di Dresda”. Solo che la città tedesca subì l’ormai inutile vendetta churchilliana per ben tre giorni, stando alla testimonianza di Kurt Vonnegut, presente giacché improvvidamente paracadutatovi.

A pag. 496 reperiamo qualcosa di ‘mazzantinesco’: “Gamache si afferrò il braccio con una mano e si rimise in piedi” … ma non è che gli sia stato reciso di netto! E poi come fare ad afferrare alcunché se non con una mano, ovviamente quella dell’altro braccio!

Non sappiamo chi biasimare di più: propendiamo per l’Editore, ancora una volta senza editor o correttore di bozze valido.

M. M.

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