“LE MANI SU PARIGI” di Dominique Manotti
(Sellerio, 2017)

Titolo un po’ usurpato quello del numero 1058 della Memoria: l’originale suona “Nos fantastiques années fric” (di Dominique Manotti, 2001, tradotto solo nel marzo 2017 da Daniele Barzaghi per Sellerio, pp240), ma si sa: Parigi tira sempre ed è meglio citarla a chiare lettere fin dal frontespizio!

E proprio dall’accoppiata Autrice/Traduttore emergono numerose chicche per noi preziose nel nostro continuo impegno a dimostrare come questa casa editrice NON controlli con un minimo di attenzione i testi che poi stampa.

A pagina 30 una sigaretta appena preparata viene potenziata “rullandovi un pizzico di eroina”: con le bacchette dei tamburi?

A pag. 53 sulla neve una persona “slitta” e una vettura “scivola”; più appropriato il contrario.

A pag. 54 la stessa macchina “gincana tra stradine piuttosto sordide”, verbo che non esiste!

A pag. 69 “Sabato 30 novembre” del 1985 sarebbe “in pieno inverno”?!

Nella stessa pagina si trovano dei “cespugli inscheletriti” con una enne di troppo.

A pagina 74 un Canaletto bellissimo rappresenterebbe “il Canal Grande all’altezza di Palazzo Ducale”, ma quello si chiama il Bacino di San Marco: il Canal Grande inizia solo da Punta della Dogana!

A pag. 110 in un sedicente aeroporto tra Beirut e Tripoli c’è “qualche aereo di varie dimensioni”.

A pag. 197 acrobatico e multiplo cambio di prospettiva della voce narrante: “Laurencin valuta la situazione. Stavolta, il gioco della seduzione è d’obbligo, ma so già che non mi riserverà sorprese. Si immergono tutti e due negli incartamenti”.

A pag. 200 c’è o ci sono “Abbastanza gente, a gruppetti, soprattutto uomini”. E anche “un tipo si alza, quarantina sportiva, capelli corti, faccia quadrata.” No comment.

Infine a pagina 235, in una giornata particolarmente grigia di ‘pieno inverno’, il 13 dicembre 1985, si nota “La nota più cupa della vetrata del Grand Palais”, cioè la cupola allungata che sembra una serra che fa da tetto allo stesso.

M.M.

***

 

CONDIVIDI