LA GRANDE GUERRA RITROVATA

…..A sessant’anni dalla morte dell’Autore (1° luglio 1961), l’anno scorso sono ricomparsi gli scritti sottratti dal Maquis a Céline nel ’44 e Gallimard ha prontamente dato alle stampe “Guerre” (11 aprile 2022, 186 pp. ma solo 130 di testo effettivo, più elenchi e varie appendici, 19 euro): l’opera è del ’34 e tratta autobiograficamente di alcune vicende accadute all’io narrante dopo la grave ferita riportata in guerra nel ’14.

…..Tralasciando i numerosi momenti boccacceschi e il linguaggio notevolmente spinto, ci vogliamo soffermare sugli stilemi tipici e sulle onomatopee ricorrenti.

…..Per ben cinque volte Céline utilizza la frase “c’est le cas de le dire” (pp. 25, 26, 29, 38,128), mentre a pagina 86 si legge: “faut que je le dise” e a pag. 132: “Moi je vous le dis”, dando dunque prova di un’ansia, di un’urgenza di confessare finalmente certi fatti.

…..Dei tic reperiti in altre opere si riscontrano tre ‘Dare-dare’ (= in fretta e furia); un solo “du tac au tac (= a botta e risposta); un “et patati et patata” (= bla bla bla); un “clopin-clopant” (=zoppicando); ma numerosi ‘pépère’ (= gran/grande).

…..Tra le onomatopee abbiamo annotato:

Heu… Heu!

Tchou! Tchou!

glou glou

mheu mheu

broum, broum…

Tchoutt! Tchout!

Youp! Youp!

…..Si resta in attesa della prossima pubblicazione di altri inediti, quali “Londres”, “Casse-pipe” completo o quasi, “La Volonté du Roi Krogold”: da un metro cubo di carte Gallimard saprà sicuramente orchestrare e centellinare le varie uscite future!

…..M. M.

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