L’ANTEPRIMA DI PIZZOFALCONE

…..Nel 2016 Maurizio de Giovanni diede il via alla fortunatissima saga dei Bastardi di Pizzofalcone con una prima inchiesta, serratissima, del solo Lojacono supportato dalla Piras: “Il metodo del Coccodrillo” (Einaudi Stile Libero BIG, pp. 294), ambientato nel 2012.
A parte l’aver inserito, di soppiatto, alcuni capitoli risalenti al 1996/97 (cosa che il lettore non può sospettare), si evidenziano alcuni errori, dell’Autore o dell’Editore.

– Alla pagina VIII della Prefazione si legge: “Una volta che li incontrati”.

– A pag. 84 Donato svolge “Tutto il check control” (?) che significa ‘quadro di controllo elettronico’, non un attento riepilogo della propria preparazione pre-esame universitario come qui…

– Bisticcio a pag. 93 col maledetto occhio che lacrima al Coccodrillo e con l’esigenza di non dare nell’occhio!

(108): “fare scaricabarile” …manca ‘a’.

(113): Lojacono, per la ristoratrice Letizia sarebbe ‘il ragazzo’, ma è sui 40, come lei del resto.

(155): “La quale, quando vorrà un consiglio o un’opinione, la chiederà”. Li chiederà.

(211): una volta tanto il congiuntivo ‘potesse’ avrebbe dovuto essere ‘poteva’ o meglio ‘avrebbe potuto (nascondersi)’.

(213): “La De Matteis sopirò”.

(218): “Procurai i dati e glieli diedi”. Manca ‘Mi’ all’inizio.

(236): (…) non se ne frega niente di essere preso” … Non gliene frega niente di essere preso.

(263 e 274): “riferimento” per “recapito” (telefonico).

…..Infine, a pag. 285, l’errore più sorprendente; nel pieno del climax conclusivo de Giovanni perde la bussola e scrive: “La voce non sembra accorgersi dell’apertura della porta, che pure cigola lievemente”.

…..M. M.

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