MAURIZIO DE GIOVANNI E “LA SQUADRA DI EINAUDI”

Nei Ringraziamenti alla fine del suo recente “Il purgatorio dell’angelo” (Einaudi, giugno 2018, pp. 316), l’Autore ringrazia un plotoncino di una dozzina di collaboratori, soprattutto donne, per la solita cura e l’attenzione…

Come spesso ci succede, abbiamo alcuni appunti da muovere a tanta cura e attenzione:

A pagina 45 siamo nel maggio 1933 quando “… Bianca fu accolta dalla splendida voce di una giovanissima cantante nera, una certa Billie Holiday, che sussurrava But Not for Me dei fratelli Gershwin.” Impossibile: le primissime registrazioni della diciottenne Lady Day risalgono al novembre e dicembre di quell’anno; per cui l’ancorché facoltoso duca Carlo non avrebbe potuto essersi già fatto arrivare alcun disco dall’America.

A pag. 58 alla frase “… aveva tirato come se non lo avesse visto…” è caduto un ‘diritto’.

A pag. 102 al verbo ‘sobbarcarsi’, come al solito, è venuta meno la preposizione articolata all’.

Tra le pagg. 95, 131 e 293 emerge qualche incongruenza nell’età dei due gesuiti ‘figli spirituali delle vittime’: “Uno … doveva essere sulla cinquantina.” (che risulta essere stato piccolissimo, appena nato nel 1878, e quindi ne ha 55). “L’altro, più giovane di una decina d’anni.” … il quale però dichiara: “Con Costantino ci siamo incontrati all’università: siamo confratelli da ventisette anni ormai.” … solo se Costantino fosse stato fuori corso e/o lui già consacrato sacerdote sui diciott’anni, il che non fu!

Ma veniamo alla supposta non irascibilità del fido brigadiere Maione: alle pagg. 143,160, 227 e 241 abbiamo incontrato pareri discordanti: “L’ironia della marchesa gli aveva fatto perdere le staffe, e non era facile.” “L’ometto (…) stava attento a evitare ogni occasione di scontro col corpulento e irascibile brigadiere.” “La frustrazione montò dentro di lui generando una rabbia cieca.” “Maione si alzò, arrabbiatissimo”.

M. M.

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