TERMINI DESUETI PER IRIS MURDOCH

 

“La ragazza italiana” del 1964, uscita nel ’65 presso Feltrinelli per la traduzione di Gabriella Fiori Andreini, presenta alcuni termini un po’ datati, oggi ancor di più, evidentemente.

Alle pagine 82 e 193, di un vecchio padre si dice che “è vivo e verde”, piuttosto che vegeto.

A pagina 90 s’incontra un ‘dubitabondo’, assente sullo Zingarelli.

A pag. 92 una mezza contraddizione in termini: “Snervato, lo seguivo con nervosa apprensione”

A pag. 193 uno strano camino scozzese: “ … una cascata di ceneri disseminava la pietra del focolare di ciottoli incandescenti”. Magari piccoli tizzoni.

A pag. 127 bizzarra visione: “Isabella vagava fra i mobili come una ninfa dissennata a mezza vita fra le canne”. Dalla vita in su, in giù, a mezzo busto?

E poi le inversioni, o meglio, il mantenimento dell’ordine aggettivo/sostantivo dell’inglese, che in italiano diventa greve, liricizzante: ‘appuntite foglie’; ‘la riflessa immagine’; ‘con dilatati occhi’; “Io sedevo su un blocco di nero calcare d’Irlanda. Il pavimento lì attorno era coperto di nero polline.” (p. 184).

M.M.

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