STRANO “CARNEVALE” PER LA BLIXEN


P
ubblicata nel 1990 nella Biblioteca Adelphi (n. 230, circa 400 pp.), quest’ulteriore raccolta di racconti giovanili e/o incompiuti della famosa scrittrice danese presenta ancora al presente qualche aspetto singolare.

A pagine 33 del primo racconto, ‘Gli Eremiti’, in 23 righe l’Autrice inanella ben 15 azioni tipo ricordarsi o dimenticarsi: “E loro, così rimpianti, mi penseranno?” “E quei cuori così allegri conserveranno un ricordo di me ?” “… dei cuori che scorderanno la nostra immagine” “il nostro nome dimenticato” “…dobbiamo lasciare un segno” “… senza che rimanga una traccia di noi.” “Non crediate che io possa mai dimenticarvi” “… il pensiero di voi mi accompagnerà” “…allora avete scordato quanto presto dimenticate” (doppio !) “Sì, qui vi ricorderete di me” “Serberete il ricordo di me” “Mi penserete” “No, dimenticatemi!” “… io tacerò e voi dimenticherete”. Ecco sì: brava!

A pag. 163, nel racconto che dà il titolo al libro, si legge, speriamo ironicamente: “… sul volto raggiante della Regina dei Cieli, che dava un caloroso benvenuto alla sua ultima giovane santa, o su quello mortalmente serio di Giovanna, fresca di rogo”. Povera Pulzella: siamo a livello della celebre barzelletta che non la trovava in casa, essendo scesa in rosticceria.

Altra blasfemia in odor d’eresia a pag. 203: “Il suo discorso procurò al giovane una strana sensazione di piacere, acuta e sinistra, quasi gli avesse letto in buona fede il Vangelo al contrario”. Per di più… ‘in buona fede’!

Alle pp. 240/241 un reo confesso ancorché tardivo Jack lo Squartatore “mostrò un vivo interesse per i ratti. In passato doveva aver comprato e studiato una carta topografica…”. Bisticcio non voluto?

Impossibilità fisica à la Mazzantini a pag. 296: “Sebbene avesse le labbra serrate, la sua mente parlò ad alta voce”. Bah!

A pagina 304 siamo dalle parti di Bergamo: “Era una mite, soave sera di maggio, il mese in cui in Lombardia (…) l’aria era pregna di dolce profumo dei fiori d’arancio”. Ma se poco prima un asino “rovesciò il carro, e arance e zucche presero a rotolare da tutte le parti”. A maggio?!

M.M.

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