
FANTASCIENZA DI SESSANT’ANNI FA
Nel 1959 Einaudi pubblicò la poi celebratissima antologia di fantascienza, “Le meraviglie del possibile” (29 racconti, pp. 620, Lire 3000), a cura di Sergio Solmi, anche prefatore, e di Carlo Fruttero, anche traduttore di molti racconti.
Un altro traduttore, Giorgio Monicelli, curò le versioni di sei autori di fama planetaria e persino interplanetaria: H.G.Wells, Van Vogt, Ray Bradbury, Simak, Asimov, Heinlein, costellandone le pagine di stilemi d’epoca, che andiamo ad elencare:
– nullameno x nient’affatto
– facendo luogo x lasciare spazio
– avanti d’aprire gli occhi…
– gran tempo innanzi
– mantenendosi mondo dalle sabbie (si parla di Marte)
– lata x ampia
– fu tratto in sussulto
– assettandosi x assestandosi
– gocciare x s-gocciolare
– si conducono x si comportano
– dimostrazioni x prestazioni
– esponente x portavoce
– sì che x cosicché, in modo che
– nari x narici, naso
– nella zona degli ultravioletti x fascia, spettro
– tratta una chiave di tasca
– aperse x aprì
– taparelle x tapparelle (8 volte).
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ALTRI ERRORI FANTASCIENTIFICI
Anche nella seconda edizione del “Secondo libro della fantascienza” (Einaudi, 20 luglio 1963, identica alla prima del 28 luglio 1961, 612 pp.), i curatori Fruttero e Lucentini e gli altri ‘fidi’ traduttori disseminano gli oltre trenta racconti di una serie di nefandezze degne di nota.
Nel segnalare la stranezza della presenza di ben nove racconti di Richard Matheson e la totale mancanza, questa volta, di opere di Asimov, Dick o Simak, passiamo ad elencare gli errori reperiti.
– A pagina 23 un operatore-radio esclama: “Cattivo, cattivo” invece di “Male, male”.
– A pag. 24 l’originale “I wasn’t…” viene tradotto con: “Io non ero…” al posto di “Io non stavo (piangendoci sopra)”. Ma sarebbe bastato un “Non è vero”.
– A pag. 27 un refuso: ‘un catologo di sementi’.
– A pag. 88 vi è un ‘abbandonai’ per ‘non ce la feci (a continuare la frase)’.
– A pag. 125: “Erano sbarcati una settimana fa” invece di ‘prima’. Similmente a pag. 177: “(…) come se avesse urlato fino a un momento fa.” = prima.
– A pag. 154 vogliamo sottilizzare, trattandosi di una mignatta onnivora che sta ingrandendosi a dismisura: l’Autore Sheckley ci comunica che “Il territorio fu totalmente evacuato in un raggio di trecento chilometri dai margini della mignatta”, ma il fatto è che questa ha già un suo diametro di 100 chilometri, per cui la zona evacuata avrà avuto un raggio di 350 chilometri dal centro della creatura.
– A pag. 159 abbiamo difficoltà a leggere: ‘sul schermo radar’…
– E anche a pag. 197: “(…) il Herald Express”…
– A pag. 236: “il resto intero dell’universo sparì”. Tutto il resto!
– A pag. 247 Fruttero si autocensura nel titolo del quinto racconto di Matheson: “A Flourish of Strumpets” è diventato un innocuo “Fenomeno culturale”, ma la traduzione esatta sarebbe “Un florilegio di sgualdrine”.
– A pag. 262 troviamo ‘un psicotico’.
– A pag. 289 delle ‘grandi orecchie a ventola’.
– A pag. 291 ‘un arrugginito movimento dell’orologio’. Magari ‘ingranaggio’, ‘rotella’, ‘bilanciere’.
– A pag. 294 ‘just’ porta scompenso: “Era giusto qualcosa che viveva lì.” Meglio ‘solo’, ‘soltanto’.
– A pag. 354: ‘rivelarla’ per ‘rilevarla’.
– A pag. 359: ‘gasosa’ per ‘gassosa’.
– A pag. 388: ‘cambiare’ per ‘trasformare’.
– A pag. 390 una chicca: “Lo comandò sottoterra” per “Gli ordinò di sotterrarlo” !
E concludiamo con il nono racconto di Matheson, a pag.419: “(…) la vecchia carta (geografica), che non avrebbe servito più”. Meglio “che non sarebbe più servita” !
Insomma: dov’era finita, sessant’anni fa, la professionalità di Fruttero e Lucentini più Einaudi?
M. M.
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