MALVALDI SI FIDA TROPPO
…..Anche in conclusione del recentissimo “La morra cinese” (Sellerio, set. 2023, 260 pp.), ennesimo capitolo della saga dei vecchietti del BarLume, Malvaldi ringrazia una serie di persone che l’avrebbero ispirato, consigliato e corretto “evitandomi di scrivere delle castronerie imbarazzanti”; alcuni di questi angeli custodi (nonna Liana e Mimmo) addirittura “unici – e sottolineo unici – a segnalarmi errori od omissioni in tempo utile”.
…..Ecco, se l’Editore palermitano ci avesse dato retta già qualche anno fa, un lettore più puntuale l’avrebbe trovato gratuitamente in chi scrive questa rubrica; ma invece ha preferito persistere nell’assenza di una sorveglianza prima della pubblicazione, coi risultati che si riscontrano nei vari libri di Manzini, Robecchi, Recami e appunto Malvaldi: vicende apprezzabilissime dal punto di vista della presa emotiva, ma costellate di refusi e imprecisioni spesso imbarazzanti appunto.
…..In questo caso sono soprattutto tre le castronerie del Nostro.
– A pagina 133 si legge: “Quando si vinse i mondiali, nell’ottantadue, non c’era nemmeno uno straniero per squadra” (?!) E invece sì, almeno dall’anno prima (Brady alla Juve, per esempio).
– A pag. 200 si legge: “Io mi occupo di cose più terra terra. Appalti per la pulizia delle strade, degli spurghi fognari…” Questi ultimi, più sottoterra che terra terra!
– A pag. 222 la chicca: “Dopo qualche secondo, la mano munita di bicchiere di vino si appoggiò sul tavolo, senza averne bevuto nemmeno un gocciolino.” La mano?!
– A pag. 74 poi si trovano dei chilometri definiti “agilissimi” (?)
– A pag. 76 una sintassi incespicante: “(…) disse la signora in tailleur grigio, che Pilade non conosceva, ma che gli sorrise lo stesso”.
– A pag. 232 vi è “una ragazza sui trentacinque-quaranta” (ragazza?).
…..Ci tocca ancora segnalare che i due principali spunti del giallo riecheggiano, il primo la faccenda della concessione catastale del lavatoio nella “Donna della domenica” di F&L, e il secondo un episodio televisivo del commissario Manara, quello con Marcuccio e l’Infinito di Leopardi.
…..Estremo appunto: tre triplici ripetizioni, tanto per gradire.
– “Venga, venga, venga dietro di me”
– “AH! AH! AH!”
– “Alt, alt, alt”.
…..M. M.
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