TANTI SCIVOLONI PER ADRIANA MANZINI

…..Nei Ringraziamenti a fondo volume l’Autrice in pseudonimo de “La notte allo specchio” (HarperCollins, set. 2019, pp. 380) ringrazia tra gli altri un certo Michele Bertinotti, “che è andato a caccia dei miei scivoloni.” Non sappiamo quanti e se ne avesse trovati; questi sono quelli rimasti nel tomo al prezzo di 19,50 euro:

nona riga della prima pagina (9) – Refuso: “con tutta_ forza che aveva”.

Pag. 13 il laghetto dell’ex-monorotaia di Italia ’61 viene definito appunto ‘laghetto’ alcune volte, cinque volte ‘lago’ e una volta addirittura ‘pozza’.

(43>44): “(…) animale braccato (…) dopo essere stato ferito. Facile stanarlo (con) la certezza di aver perso per sempre ciò che erano”.

(45): “L’aveva riprodotta sullo schermo ingrandendola centinaia di volte”. Esagerazione!

(50): ‘domanda’ per ‘constatazione’ (il punto interrogativo manca).

(80): ‘donne trafficate per ‘navigate’.

(126): “I documenti erano stati scansiti per ‘scansionati’.

(139): “Cambiò centinaia di volte le parole”. Altra esagerazione.

(143): “erano state datate nei primi secoli dell’anno Mille” (?!)

(144): “si capiva che non le mancava molto da vivere”. Restava!

(162): “attorno a un fratino. Fratina!

(167/213/352/375): quello che a p. 143 era “un monogramma con le iniziali HDP, riconducibili a Hugues de Payns, il fondatore dell’ordine dei Templari” diventa assurdamente un ‘anagramma’.

(177): “non doversi sobbarcare una crisi di nervi”. Manca come sempre la preposizione ‘a’.

(185): “onde che schiumeggiavano sulle rovine.” Neologismo per sostituire ‘spumeggiavano’?

(196):spianare le voragini aperte dall’indagine”Colmare ?

(227): “Le gelosie e le incomprensioni si erano cementificate in un muraglione”. Cementate?

(228): “stirato le camice.

(232): “le chiavi di svolta” (?!)

(233): Refuso = “il vuoto che aveva lascito la sua perdita”.

(241): “aveva trovato anche dall’inferno”. Forse ‘all’inferno’.

(243): “dei mazzolini di fiori da campo”. Nomadi?

(248): “aggrappato un asse di legno”. E’ femminile!

(270): “Si era seduta nella caffetteria che dava su piazza Castello (…) La pattuglia si era fermata sul marciapiede di fronte, dietro a un filare di bancarelle”. (273): “Uscì dalla caffetteria e gettò un’occhiata verso la volante. Non riusciva a vedere il volto degli agenti”.
…..Ragioniamo: di fronte alla caffetteria Mulassano, se di questa si trattasse, tra le colonne dei portici sono ospitati negozi che non consentono la vista del marciapiede; sempre che ‘di fronte’ significhi il più prossimo, altrimenti si arriva a quello della Banca Sella all’angolo con via Barbaroux! Inoltre di bancarelle ‘a filare’ se ne incontrano solo sotto i portici di via Po, lato sinistro scendendo verso Piazza Vittorio.

(345):Refuso = “l’animale era stata liberato”.

(372). “un vento leggero respirava su di loro.” Magari ‘spirava’.

…..M. M.

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