GLI ERRORI DI HOLT E DI PODESTA’ HEIR

La ponderosa e tortuosa prima indagine di Selma Falck, scritta da Anne Holt due anni fa e ora tradotta da Margherita Podestà Heir col titolo “La pista” (Einaudi Stile Libero BIG, marzo 2020, 530 pp.) presenta una costellazione di errori, imputabili soprattutto alla traduttrice, forse non più avvezza all’italiano dopo oltre un quarto di secolo di permanenza in Norvegia, ma anche all’Editore, come vedremo.
Ci limitiamo ad elencarli, senza ulteriori commenti:

– a pagina 24 si legge: “La toccava in continuazione con delle dita che sarebbero potute appartenere a una ragazza.”

Pag. 32: “ritirò la mano” … invece di ‘ritrasse’; ma a pag. 406: “si affrettò a ritrarre il braccio.”

Pag. 34: “era morta per colpa di un errore medico”‘a causa’.

Pag. 35: “La scritta impressa sulla confezione sembrava spiccare verso di lei.”

Pag. 35: “Avrebbe smosso cielo e Terra per scoprire chi avesse attentato al bagaglio di sua figlia.” (un tubetto di pomata blandamente dopante era stato introdotto di soppiatto nel suo beauty).

Pag. 42: “Gli porse un enorme bicchiere di carta avvolto in alcuni tovagliolini fissati intorno al diametro con il nastro adesivo.”‘perimetro’ ? ‘bordo’ ?

Tra le pp. 54, 55 e 59 Livigno e l’Italia si troverebbero nell’Europa centrale.

A pag. 72 l’istinto ferino di una giovane lince maschio “gli diceva che era meglio aspettare un altro paio di mesi” prima di accoppiarsi.

Tra le pp. 41, 84/85 e 338 si viene a sapere che Selma nacque il 16 settembre 1966, ma allora come mai iniziò la prima elementare praticamente a sette anni, lunedì 20 agosto 1973, e non un anno prima?

Pag. 89: “lo stormire della tempesta”. (forse per via di ‘storm’?).

Pag. 149: “Il secondo elemento peggiore di quel posto” invece di: “Il secondo peggiore elemento di quel posto.”

Pag. 156 (capitolo La veglia funebre): “Il cadavere indossava…” invece di “La salma aveva indosso.”

Pag. 170: “quelle labbra grandi e carnose che non erano palesemente frutto di nessun sotterfugio chirurgico.” Invece di: “che palesemente non erano frutto di…”

Pp. 232 e 285: “i genitori di Haakon”, che però sono Vanja e Kristina, che infatti alle pp. 235, 288 e 456 sono definite ‘le madri’, e persino ‘le suocere’ (della moglie del loro figlio) a pag. 210.

Pag. 238: “Le mani di Maggi, marchiate dall’uso decennale di detersivi e candeggina.” ‘segnate’!

A pag. 358 manca probabilmente un’intera frasetta, tipo: “Poi, alla sua solita domanda,” altrimenti non si capisce il “Con voce tranquillizzante gli rispose, come faceva ormai da moltissimi anni” e anche alle pp. 235, 288 e 456.

Pag. 392: ‘escrementi’ per ‘immondizia’.

Pag. 394: ‘spingere verso l’esterno’ invece di ‘tirare’ (per aprire una finestra dall’esterno).

Pag. 513: il libro termina con l’Epilogo, datato 40’anni prima dello svolgimento della vicenda (sic).

Concludiamo con i numerosi errori di stampa einaudiani, non prima di questo gustoso preambolo che si legge a pagina 138: “Aveva il sospetto che la presunta casa editrice fosse qualcosa di molto casereccio, dato che perfino gli strafalcioni del barbone erano sopravvissuti al controllo della redazione e del correttore di bozze.”

Pagina 49: ‘al lei’ invece di ‘a lei’.

Pag. 111: ‘cammino’ per ‘camino’.

Pag. 124, riga 11: manca un ‘che’.

Pag. 209: ‘sarebbe stati’ invece di ‘sarebbero stati’.

Pag. 220: ‘Detezione a infrarossi passivo’, forse ‘passiva’ ?

Pag. 450: ‘nel attimo’.

Pag. 478: “e mandare soldi a destra manca a gente a cui non spettano non è proprio il massimo.”
Q
uasi come sborsare 20 euro (= circa 40.000 £ire di una volta) per questo tomo ‘fallato’!

M. M.

***

 

CONDIVIDI