RICHARD RUSSO BRAVISSIMO

…..Col suo terzo libro, “La vita, secondo me” (1993, Frassinelli 1995, 650 pp. senza Indice), l’Autore americano licenziò un capolavoro di varia umanità e delicatezza narrativa, che già nel ’94 diventò un film di grande successo (“Nobody’s Fool” > “La vita secondo me”), con un perfetto Paul Newman e un’ammiccante Melanie Griffith.
La lettura merita, senz’altro, ma una lettura attenta rileva tutta una serie di errori, per lo più cronologici, che andiamo a denunciare.

La vicenda si svolge nel dicembre 1984, ma la divisione dei capitoli secondo i nomi dei giorni porta alla conclusione di San Silvestro un venerdì, mentre quell’anno si trattò di un lunedì.

– La traduttrice Anna Rusconi scrive sempre separé, ma anche in italiano la parola ha due accenti acuti: séparé.

– Alle pagine 428 e 453 errori da penna blu: due volte qualcun’altro !!!

Pneumatico e pneumatici vorrebbero lo e gli come articoli, ma Rusconi semplifica, e forse fa bene, con il e i, al e ai, del e dei.

– A pag. 200 si inventa un ‘sorriso apologetico’ che sarebbe di scuse.

– A pag. 201 il nipotino timido Willy dello sbadato nonno Sully, essendosi nascosto nel cassone del suo camion, poi si tira su e “quando (al semaforo questo) era balzato in avanti aveva perso l’equilibrio sbattendo la fronte contro la cabina.” Strano: avrebbe dovuto cadere all’indietro e sbattere piuttosto la nuca.

– Il famoso ginocchio malato e dolorante di Sully a pag. 203 viene definito come il sinistro, ma alle pagg. 148 e 149, lui seduto a metà nel posto del passeggero di una Marquis argento ferma, al momento di fare entrare con cautela anche la gamba malata, su un’auto americana … si tratterebbe ovviamente della destra.

– Joyce Freeman a p. 247 esce con un Sully adolescente, cosa che lui a sessant’anni nega, ma il suo antagonista Clive jr. ne è certo: il problema è che la donna adesso ha cinquant’anni, per cui nel periodo del liceo di Sully ne avrebbe avuti meno di dieci. Invece Clive a pag. 430 afferma: “tu eri all’ultimo anno, lei aveva appena cominciato”. Il lettore resta perplesso.

– Un altro punto controverso è l’età del protagonista rispetto alla seconda guerra mondiale, nella quale combatté probabilmente ventenne nel ’44, ma a pag. 249, a fine liceo, sostiene una conversazione nella quale si tratta “di una guerra da cui l’America non avrebbe potuto restare fuori ancora a lungo”. Per cui siamo nel ‘40/’41 e lui NON ha ancora i vent’anni (solo 16) di un diplomando arruolabile.

– Altra età ardua da definire è quella di Janey: a p. 319 veniamo a sapere che vent’anni prima era stata allieva delle ‘medie’ di Miss Beryl (Jessica Tendy nel film), quando a 12 anni non aveva ancora il seno da ventenne che le spuntò solo l’anno dopo (v. anche p.553); per cui nell’84 ne avrebbe 32; ma a pag. 399, l’anziana insegnante (che ne ha 80), parlando con la madre della ragazza, Ruth, 48enne, le sembra di stare parlando con una Janey “più anziana e più saggia di una trentina d’anni”. Per cui la ragazza ne avrebbe solo 18, ma a questo punto Miss Beryl l’avrebbe avuta come allieva non vent’anni prima bensì sei, cosa impossibile per un’insegnante ormai pensionata a 74.

– Errore grammaticale a p. 453: “il patrigno di Ralph” è solo “il patrigno Ralph”.

– Bisticcio geografico alle pp. 522 e 523: “Nel tardo pomeriggio del giorno precedente aveva ricevuto una chiamata dalla Florida”; ma poi: (…) colui che il giorno prima l’aveva personalmente contattato dal Texas per scusarsi della decisione”. A meno che le telefonate siano state due.

– A pag. 575 l’Autore attribuisce a Peter un’osservazione maligna sul padre Sully che invece a p. 570 era stata solo sua, di Richard Russo.

…..Insomma: gran bel libro, che avrebbe necessitato di una maggiore cura da parte di tutti, a fronte del costo di 32.000 Lire dell’epoca.

…..M. M.

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