ANCHE I VICHI SBAGLIANO

Nella recentissima e lunghissima indagine del commissario Bordelli, “L’anno dei misteri” (Guanda, nov. 2019, quasi 500 pp.), Marco Vichi è stato attentissimo ai modelli delle auto circolanti 50 anni fa, quando è ambientato il romanzo, ma qualche altro dettaglio gli è sfuggito.

A pagina 75 si trova “un pugile appena squalificato per KO”. Squalificato?

A pag. 90 proprio uno sfondone del Nostro: “Finalmente sentì il familiare rumore di tacchi a spillo che si avvicinava, la porta si spalancò e apparve Rosa. Accappatoio rosa, pantofoline rosa…”. Coi tacchi a spillo?!

A pag. 149 i ricordi d’infanzia del commissario secondo noi fanno cilecca: “(…) l’emozione di non essere andato a scuola, (…) il pensiero del libretto delle assenze e della firma falsa di sua madre che aveva imparato alla perfezione.” A metà anni ’20?

A pag. 158 pronto soccorso nell’aldilà: “Avevano immediatamente chiamato il dottore, sperando che si potesse fare qualcosa per rianimare il morto.” ???

A pag. 181 Vichi è irriverente col Duomo di Firenze: (…) si trovava proprio dietro il sedere di Santa Maria del Fiore”. Senz’altro l’abside e absidiole varie!

A pag. 242 Bordelli fornisce telefonicamente delle indicazioni a suo cugino Rodrigo: “Ti spiego dove abito, è semplicissimo… In poche frasi gli disse come fare ad arrivare a casa sua”. Ma a pag. 278 il cugino si rivela un imbranato: “Non conoscevo bene la strada e mi sono perso.” E ancora a pag. 332: “Non sapevo bene dov’era la casa”. Bah!

A pag. 286 un refuso macabro e lubrico: “Almeno adesso risposano in pace, uno accanto all’altro, e potranno prendersi per il culo in eterno.” Amen.

Tra le pagg. 307 e 308 i conti non tornano: Rosa Adelina era nata nel 1917 e al momento di questo racconto siamo nel ’26, ma Vichi scrive che la bambina aveva sei anni. Allora saremmo nel ’23.

Ultima sciocchezza a pag. 419: “Passò due notti in fila con Eleonora.” Per entrare al cinema?! Trattasi di due notti di fila!

M. M.

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